dwww Home | Manual pages | Find package

NMAP(1)                         [FIXME: manual]                        NMAP(1)

NOME
       nmap - Strumento di network exploration e security / port scanner

SINOSSI
       nmap [Tipo di Scansione...] [Opzioni] {Obiettivo}

DESCRIZIONE
       Nmap («Network Mapper») è uno strumento open-source per la network
       exploration e l'auditing. È stato progettato per scansionare
       rapidamente reti di grandi dimensioni, ma è indicato anche per
       l'utilizzo verso singoli host. Nmap usa pacchetti IP "raw" (grezzi, non
       formattati) in varie modalità per determinare quali host sono
       disponibili su una rete, che servizi (nome dell'applicazione e
       versione) vengono offerti da questi host, che sistema operativo (e che
       versione del sistema operativo) è in esecuzione, che tipo di firewall e
       packet filters sono usati, e molte altre caratteristiche. Nonostante
       Nmap sia comunemente usato per audits di sicurezza, molti sistemisti e
       amministratori di rete lo trovano utile per tutte le attività
       giornaliere come ad esempio l'inventario delle macchine presenti in
       rete, per gestire gli aggiornamenti programmati dei servizi e per
       monitorare gli host o il loro uptime.

       L'output di Nmap è un elenco di obiettivi scansionati, con informazioni
       supplementari per ognuno a seconda delle opzioni usate. Tra queste
       informazioni è vitale la «tabella delle porte interessanti ». Questa
       tabella elenca il numero della porta e il protocollo, il nome del
       servizio e lo stato attuale. Lo stato può essere open (aperto),
       filtered (filtrato), closed (chiuso), o unfiltered (non filtrato).
       Aperto significa che vi è sulla macchina obiettivo un'applicazione in
       ascolto su quella porta per connessioni o pacchetti in entrata.
       Filtrato significa che un firewall, un filtro o qualche altro ostacolo
       di rete sta bloccando la porta al punto che Nmap non riesce a
       distinguere tra aperta o chiusa. Le porte chiuse non hanno alcuna
       applicazione in ascolto, anche se potrebbero aprirsi in ogni momento.
       Le porte vengono classificate come non filtrate quando rispondono ad
       una scansione di Nmap, ma non è stato possibile determinare se sono
       aperte o chiuse. Nmap mostra le combinazioni aperta|filtrata e
       chiusa|filtrata quando non può determinare quale dei due stati descrive
       una porta. La tabella delle porte può anche includere dettagli quali le
       versioni dei software disponibili se è stata usata l'opzione
       appropriata. Quando viene richiesta una scansione IP (-sO), Nmap
       fornisce informazioni sui protocolli IP supportati anziché sulle porte
       in ascolto.

       In aggiunta alla tabella delle porte notevoli, Nmap può fornire
       ulteriori informazioni sugli obiettivi come ad esempio i nomi DNS
       risolti (reverse DNS names), il probabile sistema operativo in uso, il
       tipo di device e l'indirizzo fisico (MAC address).

       Una tipica scansione con Nmap è mostrata su Esempio 1, «Una scansione
       di esempio». Le uniche opzioni usate di Nmap in questo esempio sono -A,
       per abilitare la rilevazione del sistema operativo e della versione, lo
       script scanning e il traceroute, -T4 per un'esecuzione più rapida e
       infine l'host obiettivo.

       Esempio 1. Una scansione di esempio

           # nmap -A -T4 scanme.nmap.org

           Nmap scan report for scanme.nmap.org (74.207.244.221)
           Host is up (0.029s latency).
           rDNS record for 74.207.244.221: li86-221.members.linode.com
           Not shown: 995 closed ports
           PORT     STATE    SERVICE     VERSION
           22/tcp   open     ssh         OpenSSH 5.3p1 Debian 3ubuntu7 (protocol 2.0)
           | ssh-hostkey: 1024 8d:60:f1:7c:ca:b7:3d:0a:d6:67:54:9d:69:d9:b9:dd (DSA)
           |_2048 79:f8:09:ac:d4:e2:32:42:10:49:d3:bd:20:82:85:ec (RSA)
           80/tcp   open     http        Apache httpd 2.2.14 ((Ubuntu))
           |_http-title: Go ahead and ScanMe!
           646/tcp  filtered ldp
           1720/tcp filtered H.323/Q.931
           9929/tcp open     nping-echo  Nping echo
           Device type: general purpose
           Running: Linux 2.6.X
           OS CPE: cpe:/o:linux:linux_kernel:2.6.39
           OS details: Linux 2.6.39
           Network Distance: 11 hops
           Service Info: OS: Linux; CPE: cpe:/o:linux:kernel

           TRACEROUTE (using port 53/tcp)
           HOP RTT      ADDRESS
           [Cut first 10 hops for brevity]
           11  17.65 ms li86-221.members.linode.com (74.207.244.221)

           Nmap done: 1 IP address (1 host up) scanned in 14.40 seconds

       L'ultima versione di Nmap si può ottenere dal sito https://nmap.org.
       L'ultima versione di questa pagina del manuale è disponibile al sito
       https://nmap.org/book/man.html. È anche inclusa come capitolo di «Nmap
       Network Scanning: The Official Nmap Project Guide to Network Discovery
       and Security Scanning» (https://nmap.org/book/).

ELENCO DELLE OPZIONI
       Questo elenco delle possibili opzioni viene stampato quando Nmap viene
       eseguito senza argomenti; una versione aggiornata di questo elenco è
       sempre disponibile sul sito
       https://svn.nmap.org/nmap/docs/nmap.usage.txt. È utile per ricordarsi
       le opzioni più comuni ma non dev'essere inteso come un'alternativa alla
       documentazione approfondita presente in questa pagina di manuale.
       Alcune opzioni "oscure" non sono neanche incluse qui.

           Nmap 6.47SVN ( https://nmap.org )
           Usage: nmap [Scan Type(s)] [Options] {target specification}
           TARGET SPECIFICATION:
             Can pass hostnames, IP addresses, networks, etc.
             Ex: scanme.nmap.org, microsoft.com/24, 192.168.0.1; 10.0.0-255.1-254
             -iL <inputfilename>: Input from list of hosts/networks
             -iR <num hosts>: Choose random targets
             --exclude <host1[,host2][,host3],...>: Exclude hosts/networks
             --excludefile <exclude_file>: Exclude list from file
           HOST DISCOVERY:
             -sL: List Scan - simply list targets to scan
             -sn: Ping Scan - disable port scan
             -Pn: Treat all hosts as online -- skip host discovery
             -PS/PA/PU/PY[portlist]: TCP SYN/ACK, UDP or SCTP discovery to given ports
             -PE/PP/PM: ICMP echo, timestamp, and netmask request discovery probes
             -PO[protocol list]: IP Protocol Ping
             -n/-R: Never do DNS resolution/Always resolve [default: sometimes]
             --dns-servers <serv1[,serv2],...>: Specify custom DNS servers
             --system-dns: Use OS's DNS resolver
             --traceroute: Trace hop path to each host
           SCAN TECHNIQUES:
             -sS/sT/sA/sW/sM: TCP SYN/Connect()/ACK/Window/Maimon scans
             -sU: UDP Scan
             -sN/sF/sX: TCP Null, FIN, and Xmas scans
             --scanflags <flags>: Customize TCP scan flags
             -sI <zombie host[:probeport]>: Idle scan
             -sY/sZ: SCTP INIT/COOKIE-ECHO scans
             -sO: IP protocol scan
             -b <FTP relay host>: FTP bounce scan
           PORT SPECIFICATION AND SCAN ORDER:
             -p <port ranges>: Only scan specified ports
               Ex: -p22; -p1-65535; -p U:53,111,137,T:21-25,80,139,8080,S:9
             --exclude-ports <port ranges>: Exclude the specified ports from scanning
             -F: Fast mode - Scan fewer ports than the default scan
             -r: Scan ports sequentially - don't randomize
             --top-ports <number>: Scan <number> most common ports
             --port-ratio <ratio>: Scan ports more common than <ratio>
           SERVICE/VERSION DETECTION:
             -sV: Probe open ports to determine service/version info
             --version-intensity <level>: Set from 0 (light) to 9 (try all probes)
             --version-light: Limit to most likely probes (intensity 2)
             --version-all: Try every single probe (intensity 9)
             --version-trace: Show detailed version scan activity (for debugging)
           SCRIPT SCAN:
             -sC: equivalent to --script=default
             --script=<Lua scripts>: <Lua scripts> is a comma separated list of
                      directories, script-files or script-categories
             --script-args=<n1=v1,[n2=v2,...]>: provide arguments to scripts
             --script-args-file=filename: provide NSE script args in a file
             --script-trace: Show all data sent and received
             --script-updatedb: Update the script database.
             --script-help=<Lua scripts>: Show help about scripts.
                      <Lua scripts> is a comma-separated list of script-files or
                      script-categories.
           OS DETECTION:
             -O: Enable OS detection
             --osscan-limit: Limit OS detection to promising targets
             --osscan-guess: Guess OS more aggressively
           TIMING AND PERFORMANCE:
             Options which take <time> are in seconds, or append 'ms' (milliseconds),
             's' (seconds), 'm' (minutes), or 'h' (hours) to the value (e.g. 30m).
             -T<0-5>: Set timing template (higher is faster)
             --min-hostgroup/max-hostgroup <size>: Parallel host scan group sizes
             --min-parallelism/max-parallelism <numprobes>: Probe parallelization
             --min-rtt-timeout/max-rtt-timeout/initial-rtt-timeout <time>: Specifies
                 probe round trip time.
             --max-retries <tries>: Caps number of port scan probe retransmissions.
             --host-timeout <time>: Give up on target after this long
             --scan-delay/--max-scan-delay <time>: Adjust delay between probes
             --min-rate <number>: Send packets no slower than <number> per second
             --max-rate <number>: Send packets no faster than <number> per second
           FIREWALL/IDS EVASION AND SPOOFING:
             -f; --mtu <val>: fragment packets (optionally w/given MTU)
             -D <decoy1,decoy2[,ME],...>: Cloak a scan with decoys
             -S <IP_Address>: Spoof source address
             -e <iface>: Use specified interface
             -g/--source-port <portnum>: Use given port number
             --proxies <url1,[url2],...>: Relay connections through HTTP/SOCKS4 proxies
             --data <hex string>: Append a custom payload to sent packets
             --data-string <string>: Append a custom ASCII string to sent packets
             --data-length <num>: Append random data to sent packets
             --ip-options <options>: Send packets with specified ip options
             --ttl <val>: Set IP time-to-live field
             --spoof-mac <mac address/prefix/vendor name>: Spoof your MAC address
             --badsum: Send packets with a bogus TCP/UDP/SCTP checksum
           OUTPUT:
             -oN/-oX/-oS/-oG <file>: Output scan in normal, XML, s|<rIpt kIddi3,
                and Grepable format, respectively, to the given filename.
             -oA <basename>: Output in the three major formats at once
             -v: Increase verbosity level (use -vv or more for greater effect)
             -d: Increase debugging level (use -dd or more for greater effect)
             --reason: Display the reason a port is in a particular state
             --open: Only show open (or possibly open) ports
             --packet-trace: Show all packets sent and received
             --iflist: Print host interfaces and routes (for debugging)
             --log-errors: Log errors/warnings to the normal-format output file
             --append-output: Append to rather than clobber specified output files
             --resume <filename>: Resume an aborted scan
             --stylesheet <path/URL>: XSL stylesheet to transform XML output to HTML
             --webxml: Reference stylesheet from Nmap.Org for more portable XML
             --no-stylesheet: Prevent associating of XSL stylesheet w/XML output
           MISC:
             -6: Enable IPv6 scanning
             -A: Enable OS detection, version detection, script scanning, and traceroute
             --datadir <dirname>: Specify custom Nmap data file location
             --send-eth/--send-ip: Send using raw ethernet frames or IP packets
             --privileged: Assume that the user is fully privileged
             --unprivileged: Assume the user lacks raw socket privileges
             -V: Print version number
             -h: Print this help summary page.
           EXAMPLES:
             nmap -v -A scanme.nmap.org
             nmap -v -sn 192.168.0.0/16 10.0.0.0/8
             nmap -v -iR 10000 -Pn -p 80
           SEE THE MAN PAGE (https://nmap.org/book/man.html) FOR MORE OPTIONS AND EXAMPLES

TARGET SPECIFICATION (SPECIFICA DEGLI OBIETTIVI)
       Ogni cosa sulla linea di comando di Nmap che non è un'opzione (o un
       argomento di un'opzione) è considerato come una specifica di un host
       obiettivo. Il caso più semplice consiste nello specificare
       semplicemente un indirizzo IP o un nome di host per la scansione.

       A volte può essere utile scansionare un'intera rete di host adiacenti.
       Per questo, Nmap supporta l'indirizzamento CIDR. Si possono aggiungere
       /numero di bit a un indirizzo IP o a un nome di host e Nmap eseguirà la
       scansione su ogni indirizzo IP per il quale i primi numero di bit sono
       identici a quelli specificati nell'IP o nel nome di host fornito. Ad
       esempio, 192.168.10.0/24 eseguirà la scansione sui primi 256 host tra
       192.168.10.0 (in binario: 11000000 10101000 00001010 00000000) e
       192.168.10.255 (in binario: 11000000 10101000 00001010 11111111),
       estremi inclusi. 192.168.10.40/24 fa esattamente la stessa cosa. Dato
       che l'host scanme.nmap.org corrisponde all'indirizzo IP 205.217.153.62,
       la specifica scanme.nmap.org/16 eseguirebbe la scansione sui 65.536
       indirizzi IP tra 205.217.0.0 e 205.217.255.255. Il più piccolo valore
       permesso è /1, che effettua la scansione su metà Internet. Il valore
       maggiore è 32, che effettua la scansione solo sull'host o sull'IP
       specificato poiché tutti i bit di indirizzo sono fissati.

       La notazione CIDR è breve ma non sempre abbastanza flessibile. Ad
       esempio, si potrebbe voler controllare 192.168.0.0/16 ma saltando
       qualsiasi IP termini con .0 o con .255 perché sono usati generalmente
       come indirizzi di broadcast. Nmap supporta questa funzione attraverso
       l'indirizzamento per intervalli di ottetti. Anziché specificare un
       normale indirizzo IP è possibile specificare una lista di valori o
       intervalli di valori separati da virgola per ogni ottetto. Ad esempio,
       192.168.0-255.1-254 salterà tutti gli indirizzi nell'intervallo che
       termina per .0 o .255, mentre 192.168.3-5,7.1 eseguirà la scansione dei
       quattro indirizzi 192.168.3.1, 192.168.4.1, 192.168.5.1 e 192.168.7.1.
       Entrambi i valori limite possono essere omessi; i valori di default
       sono 0 a sinistra e 255 a destra. Usare - da solo equivale a 0-255, ma
       ricorda di usare 0- nel primo ottetto così da non fare sembrare
       l'obiettivo un'opzione sulla riga di comando. Gli intervalli non devono
       necessariamente essere limitati agli ottetti finali: una specifica come
       0-255.0-255.13.37 effettuerà una scansione su tutta Internet per ogni
       indirizzo IP che termina per 13.37. Questa tipologia di campionamento
       può essere utile per ricerche e sondaggi su tutta la rete Internet.

       Indirizzi IPV6 possono essere indicati solo mediante il loro indirizzo
       IPv6 completo o il loro hostname. L'indirizzamento CIDR e gli
       intervalli di ottetti non sono ancora supportati per IPv6.

       Gli indirizzi IPv6 con un non-global scope hanno bisogno di un ID di
       zona come suffisso. Sui sistemi Unix, questo è rappresentato dal
       simbolo percentuale (%) seguito dal nome di un'interfaccia; un
       indirizzo completo potrebbe essere fe80::a8bb:ccff:fedd:eeff%eth0. Su
       Windows, si usa l'identificativo numerico dell'interfaccia al posto del
       suo nome: fe80::a8bb:ccff:fedd:eeff%1. Puoi vedere la lista degli
       identificativi numerici con il comando netsh.exe interface ipv6 show
       interface.

       Nmap accetta più indirizzi di obiettivi sulla linea di comando ed essi
       non devono essere necessariamente indicati nello stesso modo. Il
       comando nmap scanme.nmap.org 192.168.0.0/8 10.0.0,1,3-7.- fa
       esattamente ciò che ci si aspetta.

       Così come gli obiettivi sono generalmente indicati sulla linea di
       comando, anche le seguenti opzioni sono disponibili per la selezione
       degli obiettivi:

       -iL <inputfilename> (Input from list)
           Legge gli obiettivi da inputfilename. Inserire una grossa lista di
           host è spesso scomodo sulla linea di comando, anche se spesso è una
           necessità comune. Ad esempio, un server DHCP potrebbe esportare un
           elenco di 10.000 leases che si potrebbero voler controllare. Oppure
           si vogliono controllare tutti gli indirizzi IP di una rete tranne
           quelli presenti nel DHCP per individuare eventuali IP statici non
           autorizzati. È sufficiente generare la lista di host da controllare
           e passarla a Nmap come argomento dell'opzione -iL. Ogni elemento
           può essere in uno qualsiasi dei formati accettati da Nmap sulla
           linea di comando (indirizzo IP, nome dell'host, notazione CIDR,
           IPv6 o intervalli di indirizzi). Ogni elemento dev'essere separato
           da uno o più spazi, indentazioni (tabulazioni) o caratteri di
           a-capo. Si può usare un trattino (-) come nome di file se si vuole
           che Nmap legga gli host dallo standard input piuttosto che da un
           file esistente.

           L'inputfilename può contenere commenti. Ogni commento inizia con #
           e finisce con un carattere di a-capo.

       -iR <num hosts> (Choose random targets)
           Durante certe indagini su tutta Internet o altri tipi di ricerca,
           si potrebbe desiderare di scegliere gli obiettivi in maniera
           casuale. L'argomento num hosts indica a Nmap quanti indirizzi IP
           generare. Gli indirizzi privati, multicast o i pool di indirizzi
           non allocati vengono automaticamente saltati. Si può specificare
           l'argomento 0 per una scansione senza fine. Va ricordato che alcuni
           amministratori di rete non apprezzano scansioni non autorizzate
           delle loro reti e potrebbero lamentarsi. Usare questa opzione a
           proprio rischio e pericolo! Se in un pomeriggio piovoso ci si trova
           ad essere annoiati, si può provare questo comando nmap -sS -PS80
           -iR 0 -p 80 per trovare in maniera casuale dei server web sui quali
           navigare.

       --exclude <host1>[,<host2>[,...]] (Exclude hosts/networks)
           Questa opzione specifica un elenco, separato da virgola, di
           obiettivi da escludere dalla scansione anche se sono parte
           dell'intervallo di rete specificato. La lista va specificata nella
           notazione usuale di Nmap, ovvero può includere nomi di host,
           blocchi di indirizzi specificati mediante notazione CIDR,
           intervalli di ottetti, etc. Questo può essere utile quando la rete
           che si vuole controllare include server intoccabili o di vitale
           importanza, sistemi che sono conosciuti per reagire in maniera
           negativa ad eventuali scansioni, o sottoreti amministrate da altri.

       --excludefile <exclude_file> (Exclude list from file)
           Questa opzione offre le stesse funzionalità dell'opzione--exclude,
           con la differenza che gli obiettivi da escludere dalla scansione
           sono elencate in un exclude_file (separate da spazi bianchi, a-capo
           o tabulazioni) anziché sulla linea di comando.

           L'exclude_file può contenere commenti. Ogni commento inizia con # e
           finisce con un carattere di a-capo.

HOST DISCOVERING (RICERCA DI HOST)
       Uno dei primi passi in qualsiasi approccio di mappatura di una rete è
       quello di ridurre un intervallo di indirizzi IP (talvolta di notevoli
       dimensioni) ad una lista di host attivi o interessanti. Uno scan di
       ogni porta di ogni singolo indirizzo IP è lento e generalmente non
       necessario. Ovviamente ciò che rende un host interessante dipende in
       larga misura dalle motivazioni della scansione. Gli amministratori di
       rete possono essere interessati solo a host sui quali è in esecuzione
       uno specifico servizio, mentre chi fa auditing di sicurezza è più
       interessato a ogni singola periferica dotata di un indirizzo IP. Un
       sistemista può accontentarsi di semplici ping ICMP per trovare gli host
       sulla propria rete, ma un penetration tester esterno può dover usare un
       insieme di molti differenti probing (tentativi di scansione) per
       cercare di evitare le restrizioni imposte da un firewall.

       Poiché le necessità di host discovering sono così diverse, Nmap offre
       una notevole varietà di opzioni per la customizzazione delle tecniche
       usate. Il semplice host discovery è spesso chiamato «ping scan», anche
       se va molto oltre il semplice pacchetto ICMP di tipo "echo request"
       associato al famoso strumento di ping. Un utente può evitare il
       passaggio per l'utility «ping» usando una List Scan (scansione di tipo
       lista: -sL) o disabilitando il ping (-Pn), oppure mettendo alla prova
       la rete usando combinazioni arbitrarie di probe TCP SYN/ACK, UDP e ICMP
       su differenti porte. Lo scopo di questi approcci è quello di
       sollecitare una risposta che dimostri l'esistenza di un host o di un
       dispositivo di rete con quell'indirizzo IP. In molte reti solo una
       piccola percentuale di indirizzi IP è attiva in ogni momento,
       specialmente negli spazi di indirizzamento privati previsti dall'RFC
       1918 come ad esempio 10.0.0.0/8. Una rete di questo tipo ha 16 milioni
       di possibili IP, anche se è di uso comune in aziende con meno di un
       migliaio di macchine. L'host discovery può trovare queste macchine in
       un mare di indirizzi IP non consecutivi.

       Se non viene fornita alcuna opzione di host discovery, Nmap manda di
       default ad ogni macchina obiettivo un pacchetto ICMP di tipo "echo
       request", un pacchetto TCP SYN alla porta 443, un pacchetto TCP ACK
       alla porta 80 e un pacchetto ICMP di tipo "timestamp request" (per
       IPv6, il pacchetto ICMP di tipo "timestamp request" viene escluso dato
       che non fa parte del ICMPv6). Questa default è l'equivalente delle
       opzioni -PE -PS443 -PA80 -PP. Eccezioni a questo comportamento sono le
       scansioni ARP (per IPv4) e Neighbor Discovery (per IPv6) che sono usate
       per tutti gli obiettivi in una rete ethernet locale. Se Nmap viene
       lanciato da un utente non privilegiato all'interno di un ambiente UNIX,
       i probe di default saranno pacchetti SYN alle porte 80 e 443 inviati
       mediante la chiamata di sistema connect. Questo tipo di host discovery
       è spesso sufficiente quando si deve effettuare una scansione su reti
       locali, anche se per un security auditing si raccomanda di usare un set
       di opzioni più avanzato.

       L'opzione -P* (che permette di scegliere il tipo di ping) può essere
       combinata. Si possono inoltre aumentare le probabilità di bypassare
       firewall particolarmente restrittivi mandando molti tipi di probe
       diversi usando porte o flag TCP differenti e svariati codici ICMP.
       Inoltre si tenga presente che l'ARP/Neighbor Discovery (-PR) viene
       effettuata di default all'interno di una rete locale, anche se vengono
       specificate altre opzioni -P*, poiché è quasi sempre più veloce e più
       efficiente.

       Di default, Nmap lancia un host discovery e in seguito un port scan su
       tutti gli host che sono online. Questo approccio viene tenuto anche
       quando si specificano metodi non standard per l'host discovery come i
       probe UDP (-PU). Si consulti la spiegazione per l'opzione -sn per
       sapere come effettuare solo host discovery; si usi -Pn per evitare
       l'host discovery e fare un portscan di tutti gli host di destinazione.
       Le seguenti opzioni controllano il comportamento dell'host discovery:

       -sL (List Scan)
           La List Scan è una forma banale di host discovery che semplicemente
           elenca ogni host delle reti specificate, senza inviare alcun
           pacchetto agli host obiettivo. Di default Nmap effettua una
           risoluzione inversa mediante DNS sugli host per ottenerne il nome
           completo. Spesso è sorprendente vedere quante informazioni utili
           possono fornire dei semplici hostname. Ad esempio, fw.chi è il nome
           del firewall di un'azienda di Chicago. Nmap mostra anche il numero
           totale di indirizzi IP alla fine della scansione. La lista scan è
           un buon controllo per essere sicuri di avere gli indirizzi IP
           corretti per la propria scansione. Se gli host mostrano nomi di
           dominio non conosciuti, vale la pena indagare oltre per evitare di
           scansionare la rete dell'azienda sbagliata.

           Poiché l'idea è quella di stampare semplicemente una lista di
           obiettivi, le opzioni per funzionalità di livello più alto (come ad
           esempio il port scanning, le indagini sul tipo di sistema operativo
           in esecuzione o il ping scan) non possono essere combinate con
           questa. Se si vuole disabilitare il ping scan e mantenere allo
           stesso tempo la possibilità di utilizzare funzionalità di alto
           livello, si legga la sezione sull'opzione -Pn (No ping).

       -sn (No port scan)
           Questa opzione indica a Nmap di non effettuare un port scan dopo un
           host discovery e di mostrare gli host che hanno risposto.
           Quest'opzione è spesso conosciuta come «ping scan», ma si può anche
           richiedere il traceroute ed eseguire script host NSE. Quest'azione
           è un gradino più invadente della List Scan, e spesso può essere
           usata per lo stesso scopo. Essa permette una mappatura di una rete
           obiettivo senza attrarre molta attenzione. Sapere quanti host sono
           attivi è più utile ad un attaccante rispetto ad una semplice List
           Scan di ogni indirizzo IP e nome di host.

           Gli amministratori di sistema trovano spesso questa opzione utile
           allo stesso modo. Può essere usata facilmente per enumerare le
           macchine disponibili in una rete o tenere sotto osservazione la
           disponibilità di un singolo server. Questo approccio viene anche
           chiamato «ping sweep», ed è più affidabile di un ping all'indirizzo
           broadcast poiché molti host non rispondono alle richieste di questa
           categoria.

           L'opzione -sn invia di default un pacchetto ICMP di tipo "echo
           request", un pacchetto TCP SYN alla porta 443, un pacchetto TCP ACK
           alla porta 80 e un pacchetto ICMP di tipo "timestamp request".
           Quando viene eseguita da un utente non privilegiato, viene inviati
           solo i pacchetti SYN (usando la chiamata connect ) alle porte 80 e
           443 dell'obiettivo. Quando invece un utente privilegiato prova ad
           effettuare una scansione all'interno di una rete locale, vengono
           usate richieste ARP a meno che non venga specificata l'opzione
           --send-ip. L'opzione -sn può essere usata in combinazione con
           qualsiasi tipo di discovery probe (ovvero la famiglia di opzioni
           -P*, tranne -Pn) per avere una migliore flessibilità. Se viene
           usato uno qualsiasi di questi probe con opzioni sul numero di
           porta, allora i probe di default vengono annullati. Si raccomanda
           di usare queste tecniche avanzate se ci sono dei firewall
           restrittivi tra l'host che lancia Nmap e le reti di destinazione,
           altrimenti le destinazioni potrebbero non essere raggiunte nel caso
           in cui il firewall dovesse bloccare i probe o le risposte a questi
           ultimi.

           Nelle versioni precedenti di Nmap, l'opzione -sn era chiamata -sP.

       -Pn (No ping)
           Questa opzione evita del tutto il passaggio di ricerca degli host
           di Nmap. Normalmente Nmap usa questo passaggio per trovare le
           macchine attive da sottoporre ad una scansione più approfondita. Di
           default, Nmap esegue un probing approfondito (come ad esempio un
           port scan, una version detection dei servizi o un Operating System
           detection) solo sugli host che sono stati trovati attivi.
           Disabilitare l'host discovery attraverso l'opzione -Pn obbliga Nmap
           a tentare la scansione richiesta su tutti gli host destinazione
           specificati. Quindi se si specifica sulla linea di comando una rete
           di destinazione di classe B (in CIDR /16) verranno sottoposti a
           scansione tutti i 65.535 indirizzi IP. A differenza della List Scan
           (nel quale l'host discovery viene saltato) anziché interrompersi e
           mostrare la lista di destinazioni, Nmap continua ad eseguire le
           funzioni richieste come se ogni IP di destinazione fosse attivo.
           Per evitare sia un ping scan che un port scan, ma permettere
           l'esecuzione degli script NSE, utilizzare le due opzioni -Pn -sn
           insieme.

           Per le macchine in una rete ethernet locale, la scansione ARP verrà
           ancora eseguita (a meno che siano specificate le opzioni
           --disable-arp-ping e --send-ip) in quanto Nmap necessita degli
           indirizzi fisici (MAC addresses) per ulteriori scansioni degli
           hosts. Nelle versioni precedenti di Nmap, -Pn era chiamata -P0 e
           -PN.

       -PS <port list> (TCP SYN Ping)
           Questa opzione invia un pacchetto TCP vuoto con il flag SYN attivo.
           La porta di destinazione di default è la 80 (configurabile durante
           la compilazione cambiando il parametro di define
           DEFAULT_TCP_PROBE_PORT nel file nmap.h), ma si possono specificare
           altre porte come parametro. La sintassi è la stessa dell'opzione -p
           tranne che gli indicatori del tipo di porta T: non sono permessi.
           Da notare che non ci devono essere spazi tra -PS e il numero di
           porta, ad esempio -PS22. Nel caso di più porte specificate,
           separate da virgola (ad esempio -PS22-25,80,113,1050,35000), si
           tenterà un probe verso ogni porta in parallelo.

           Il flag SYN indica al sistema remoto che si sta tentando di
           stabilire una connessione. Normalmente la porta di destinazione
           dovrebbe essere chiusa, e un pacchetto di RST (reset) viene mandato
           indietro. Se la porta fosse aperta, il destinatario effettuerà il
           secondo passo della connessione TCP a tre vie (3-way-handshake)
           rispondendo con un pacchetto TCP SYN/ACK. La macchina che sta
           eseguendo Nmap interromperà la connessione inviando un pacchetto
           RST al posto di mandare l'usuale pacchetto ACK che completerebbe
           l'handshake e stabilirebbe una connessione completa. Il pacchetto
           RST viene mandato dal kernel della macchina che sta eseguendo Nmap,
           non da Nmap stesso.

           A Nmap non interessa se la porta è aperta o chiusa. In ogni caso
           l'RST o il SYN/ACK ricevuti indicano che l'host è disponibile e
           risponde alle connessioni.

           Nelle macchine UNIX solo l'utente privilegiato root generalmente è
           abilitato all'invio e alla ricezione di pacchetti TCP "raw" (non
           formattati, grezzi). Per quanto riguarda gli utenti non
           privilegiati si deve ricorrere alla chiamata di sistema connect, la
           quale viene lanciata su ogni porta di destinazione. Questo ha
           l'effetto di inviare pacchetti SYN all'host di destinazione come
           per stabilire una connessione. Se la connect restituisce
           rapidamente un messaggio di successo o un messaggio di errore
           ECONNREFUSED significa che lo stack TCP sottostante deve aver
           ricevuto un SYN/ACK o un RST e l'host viene marcato come
           disponibile. Se il tentativo di connessione viene lasciato in
           sospeso fino al raggiungimento di un certo timeout l'host è marcato
           come down o non disponibile.

       -PA <portlist> (TCP ACK Ping)
           Il ping TCP ACK è molto simile al ping SYN appena discusso. La
           differenza, come si può facilmente indovinare, consiste nel fatto
           che viene sollevato il flag TCP ACK al posto del SYN. Un tale
           pacchetto ACK finge di confermare dei dati inviati in una
           connessione TCP già stabilita, anche se tale connessione non
           esiste. In questo modo un host remoto risponderà sempre con un
           pacchetto RST, svelando così la propria esistenza e il fatto che
           siano attivi.

           L'opzione -PA usa la stessa porta di default del SYN probe (ovvero
           la porta 80) e può ricevere in input un elenco di porte di
           destinazione nello stesso formato. Se un utente non privilegiato
           tenta quest'approccio si usa la scorciatoia della connect spiegata
           in precedenza. Questa scorciatoia non è ottimale perché in ogni
           caso la connect invia un pacchetto SYN e non un ACK.

           La ragione per offrire entrambi i tipi di probe (SYN e ACK) è
           quella di massimizzare le possibilità di bypassare firewall. Molti
           amministratori configurano router e semplici firewall per bloccare
           pacchetti SYN in arrivo tranne quelli destinati a servizi pubblici
           come il sito web aziendale o il mail server. Questo impedisce ogni
           altro tipo di connessione in entrata garantendo al tempo stesso
           agli utenti di effettuare connessioni verso l'esterno senza
           incontrare ostacoli. Questo approccio "non-stateful" (per
           "non-stateful" si intende in questo caso la capacità di un firewall
           di tenere traccia delle connessioni che lo attraversano, NdT)
           utilizza poche risorse sul firewall/router ed è largamente
           supportato da filtri software e hardware. Il firewall di Linux
           conosciuto come Netfilter/iptables offre l'opzione --syn per
           implementare questo approccio "stateless". Quando un firewall
           implementa regole di questo tipo, un probe SYN (-PS) viene
           facilmente bloccato quando viene mandato ad una porta chiusa. In
           questi casi un probe ACK passerebbe indisturbato, come se non vi
           fossero quelle regole.

           Un altro tipo comune di firewall utilizza regole "stateful" che
           lasciano cadere (drop) pacchetti non attesi. Questa caratteristica
           era inizialmente disponibile solo su firewall di fascia alta, anche
           se è diventata sempre più comune nel corso degli anni. Il sistema
           Netfilter/iptables la supporta mediante l'opzione --state, la quale
           marca pacchetti a seconda dello stato della connessione. Un probe
           SYN funzionerà più facilmente verso un tale sistema, poiché
           pacchetti ACK non attesi sono generalmente riconosciuti come non
           validi e lasciati cadere. Una soluzione a questa situazione poco
           piacevole è quella di inviare entrambe le tipologie di probe
           specificando le opzioni -PS e -PA.

       -PU <portlist> (UDP Ping)
           Un'altra opzione di host discovery è il ping UDP, la quale manda un
           pacchetto UDP alle porte indicate. Per molte porte, il pacchetto
           sarà vuoto, anche se utilizzare un payload specifico del protocollo
           aumentale probabilità di risposta. Vedi la sezione «UDP payloads:
           nmap-payloads» (https://nmap.org/book/nmap-payloads.html) per una
           descrizione del database dei payloads. Il contenuto del pacchetto
           può essere gestito con le opzioni --data, --data-string e
           --data-length.

           L'elenco di porte va specificato nello stesso formato già discusso
           in precedenza nelle opzioni -PS e -PA. Se non si specifica alcuna
           porta viene usata la 40125 di default. Questo valore può essere
           impostato durante la compilazione cambiando il parametro
           DEFAULT_UDP_PROBE_PORT nel file nmap.h. Si usa di default una porta
           poco comune perché inviare dati ad una porta già aperta è spesso
           non desiderabile per questo tipo particolare di scansione.

           Una volta raggiunta una porta UDP chiusa sulla macchina di
           destinazione, il probe UDP dovrebbe provocare un pacchetto ICMP di
           tipo "port unreachable" (porta irraggiungibile). Questo indica a
           Nmap che l'host è funzionante e disponibile. Altri tipi di
           pacchetti ICMP di errore, come ad esempio host o rete "unreachable"
           (non disponibile) o "TTL exceeded" (superato il tempo di vita del
           pacchetto) indicano un host non funzionante o irraggiungibile. Una
           mancanza di risposta viene interpretata alla stessa maniera. Se si
           raggiunge una porta aperta la maggior parte dei servizi
           semplicemente ignorano il pacchetto vuoto e non rimandano alcuna
           risposta. Questo spiega perché il probe di default è la porta
           40125, la quale si usa molto raramente. Pochi servizi, tra i quali
           «chargen», rispondono a un pacchetto UDP vuoto, rivelando così a
           Nmap la disponibilità della macchina in questione.

           Il vantaggio primario di questo tipo di scansione è che riesce a
           bypassare firewall e filtri che controllano solo pacchetti TCP. Ad
           esempio, una volta avevo un router a banda larga wireless Linksys
           BEFW11S4. L'interfaccia esterna di questa periferica filtrava tutte
           le porte TCP di default, ma i probe UDP provocavano messaggi di
           "Port unreachable" rivelando così l'esistenza del device.

       -PY <port list> (SCTP INIT Ping)
           Questa opzione invia un pacchetto SCTP contenente un INIT chunk
           minimale. La porta di destinazione di default è la 80
           (configurabile durante la compilazione cambiando il valore di
           DEFAULT_SCTP_PROBE_PORT_SPEC nel file nmap.h). Altre porte possono
           essere specificate come parametro. La sintassi è la stessa
           dell'opzione -p tranne che gli indicatori del tipo di porta S: non
           sono permessi. Da notare che non ci devono essere spazi tra -PY e
           il numero di porta, ad esempio -PY22. Nel caso di più porte
           specificate, separate da virgola (ad esempio -PY22,80,179,5060), si
           tenterà un probe verso ogni porta in parallelo.

           L'INIT chunk suggerisce al sistema remoto che stai tentando di
           stabilire un'associazione. Normalmente la porta di destinazione
           dovrebbe essere chiusa e un ABORT chunk verrà inviato come
           risposta. Se la porta invece dovesse essere aperta, l'obiettivo
           passerà al secondo step della connessione SCTP a quattro vie
           (four-way-handshake) rispondendo con un INIT-ACK chunk. Se la
           macchina che sta eseguendo Nmap ha la funzione di SCTP stack,
           abbatte l'associazione nascente rispondendo con un ABORT chunk
           invece che inviare un COOKIE-ECHO chunk, che sarebbe lo step
           successivo nel processo di associazione. Il pacchetto ABORT viene
           mandato dal kernel della macchina che sta eseguendo Nmap in
           risposta ad un INIT-ACK inaspettato, non da Nmap stesso.

           Ad Nmap non interessa se la porta di destinazione risulta aperta o
           chiusa. Entrambi i pacchetti discussi in precedenza (ABORT e
           INIT-ACK) ricevuti in risposta, indicano ad Nmap che l'host è
           disponibile e risponde alle connessioni.

           Sulle macchine Unix, solo l'utente privilegiato root generalmente è
           abilitato ad inviare e ricevere pacchetti SCTP "raw" (non
           formattati, grezzi). Usare SCTP INIT Pings (-PY) non è attualmente
           possibile per gli utenti non privilegiati.

       -PE; -PP; -PM (ICMP Ping Types)
           In aggiunta ai meno comuni tipi di host discovery TCP, UDP e SCTP
           discussi in precedenza, Nmap può anche mandare i pacchetti standard
           come il famoso programma ping. Nmap manda un pacchetto ICMP type 8
           ("echo request") all'indirizzo IP di destinazione, aspettandosi un
           type 0 ("echo reply") di ritorno dagli host disponibili.
           Sfortunatamente per chi deve scoprire la topologia di una rete,
           molti host e firewall ora bloccano questo tipo di pacchetti anziché
           rispondere come richiesto dall'RFC 1122[1]. Per questa ragione le
           scansioni basate solo su ICMP sono raramente abbastanza affidabili
           nei riguardi di destinazioni sconosciute su Internet. Tuttavia per
           i sistemisti di rete che devono tenere sotto controllo una rete
           interna, esse possono essere un approccio pratico ed efficiente. Si
           usi l'opzione -PE per abilitare questo comportamento di "echo
           request".

           Mentre la "echo request" è la richiesta standard del ping ICMP,
           Nmap non si ferma qui. Gli standard ICMP (RFC 792[2] e RFC 950[3])
           specificano inoltre i pacchetti "timestamp request", "information
           request" e "address mask request" (rispettivamente "richiesta di
           timestamp", ovvero data e ora, "richiesta di informazioni" e
           "richiesta della maschera di rete") mediante i codici ICMP 13, 15 e
           17. Dato che lo scopo dichiarato di questo tipo di richieste è
           quello di avere informazioni quali la maschera di rete e l'ora
           corrente, essi possono facilmente essere usati per l'host
           discovery. Un sistema che risponde è funzionante e disponibile.
           Nmap non implementa allo stato attuale pacchetti di "information
           request", poiché in genere non sono supportati comunemente. L'RFC
           1122 specifica che «un host NON DOVREBBE implementare questi
           messaggi» (il maiuscolo negli RFC indica comportamenti precisi). Il
           timestamp (data e ora) e le richieste di maschera di rete possono
           essere inviate rispettivamente mediante le opzioni -PP e -PM. Una
           risposta di tipo timestamp (codice ICMP 14) o di tipo address mask
           (codice 18) rivela che un host è disponibile. Queste due richieste
           possono essere utili qualora un amministratore dovesse bloccare i
           pacchetti di "echo request" ma dimenticarsi che altre query ICMP
           possono essere usate per lo stesso scopo.

       -PO <protocol list> (IP Protocol Ping)
           Una delle nuove opzioni di host discovery è la IP Protocol Ping, la
           quale invia pacchetti IP con lo specifico numero di protocollo
           impostato nel loro IP header. La lista dei protocolli ha lo stesso
           formato della lista delle porte vista in precedenza nelle opzioni
           di host discovery TCP, UDP e SCTP. Se nessun protocollo viene
           specificato, di default vengono inviati pacchetti IP multipli per
           ICMP (protocollo 1), IGMP (protocollo 2) e IP-in-IP (protocollo 4).
           I protocolli di default possono essere configurati in fase di
           compilazione cambiando il valore di DEFAULT_PROTO_PROBE_PORT_SPEC
           nel file nmap.h. Si tenga presente che per i protocolli ICMP, IGMP,
           TCP (protocollo 6), UDP (protocollo 17) e SCTP (protocollo 132), i
           pacchetti vengono inviati con i loro opportuni headers mentre gli
           altri protocolli vengono inviati senza nessun dato aggiuntivo oltre
           all'IP header (a meno che non siano specificate le opzioni --data,
           --data-string o --data-length).

           Questo metodo di host discovery cerca sia risposte utilizzando lo
           stesso protocollo di un probe, che messaggi "unreachable"
           utilizzando il protocollo ICMP, che significa che il protocollo non
           è supportato dall'host di destinazione. Entrambe le risposte
           indicano che l'obiettivo è attivo.

       -PR (ARP Ping)
           Una delle situazioni più comuni di utilizzo di Nmap è la scansione
           di una LAN ethernet. Nella maggior parte delle LAN, specialmente
           quelle in cui viene usato il benedetto intervallo di indirizzi
           privati specificato dall'RFC 1918, la maggior parte degli indirizzi
           IP è inutilizzato. Quando Nmap prova ad inviare pacchetti IP raw
           come le "echo request" ICMP, il sistema operativo deve determinare
           l'indirizzo hardware (ARP) corrispondente all'indirizzo IP di
           destinazione, in modo da poter indirizzare correttamente il frame
           ethernet. Questo è spesso lento e problematico, in quanto i sistemi
           operativi non sono stati scritti prevedendo di dover fare milioni
           di richieste ARP verso host inesistenti in un breve lasso di tempo.

           L'ARP scan lascia a Nmap e ai suoi algoritmi ottimizzati l'incarico
           delle richieste ARP. Nel caso in cui si riceva una risposta, Nmap
           non si deve neanche preoccupare dei ping basati su IP perché a
           questo punto sa già che l'host è raggiungibile. Questo rende l'ARP
           scan molto veloce e molto più affidabile delle normali scansioni
           basate su IP. Infatti questo è il comportamento di default quando
           si deve effettuare uno scan su host che Nmap riconosce come
           presenti nella rete locale. Anche se vengono specificati differenti
           tipi di ping (come -PE o -PS), Nmap usa comunque ARP per ogni
           target che è sulla stessa LAN. Se non si vuole assolutamente un ARP
           scan, specificare l'opzione --disable-arp-ping.

           Per IPv6 (opzione -6), -PR utilizza ICMPv6 Neighbor Discovery al
           posto di ARP. Neighbor Discovery, definito nell'RFC 4861, può
           essere visto come l'equivalente per IPv6 di ARP.

       --disable-arp-ping (No ARP or ND Ping)
           Nmap normalmente esegue un ARP o IPv6 Neighbor Discovery (ND)
           discovery degli host locali connessi ad una rete ethernet, anche se
           altre opzioni di host discovery, come -Pn o -PE, vengono
           utilizzate. Per disabilitare questo comportamento implicito,
           utilizzare l'opzione --disable-arp-ping.

           Il comportamento di default è solitamente più veloce, ma
           quest'opzione è utile nelle reti che utilizzano un proxy ARP, nelle
           quali un router risponde in modo speculare a tutte le richieste
           ARP, facendo sembrare attivi tutti gli obiettivi di un ARP scan.

       --traceroute (Trace path to host)
           I traceroutes vengono eseguiti in fase di post-scan utilizzando
           informazioni provenienti dai risultati della scansione per
           determinare la porta e il protocollo che più probabilmente
           raggiungono l'obiettivo. Opera con tutte le tipologie di scansione
           tranne le connect scans (-sT) e le idle scans (-sI). Tutti i
           tracciamenti utilizzano il modello di timing dinamico ("dynamic
           timing model") di Nmap e vengono eseguiti in parallelo.

           Traceroute lavora inviando pacchetti con un basso TTL
           (time-to-live) in attesa di ricevere un messaggio ICMP "Time
           Exceeded" dagli intermediari (hops) posti tra la macchina che
           esegue la scansione e l'host obiettivo. Le implementazioni standard
           di traceroute iniziano con un TTL settato a 1 e aumentano il TTL
           finché l'host di destinazione non viene raggiunto. I traceroute di
           Nmap iniziano con un alto TTL e lo diminuiscono fino ad arrivare a
           zero. Lavorare a ritroso consente ad Nmap di utilizzare
           intelligenti algoritmi di caching per velocizzare il tracciamento
           su più host. In media Nmap invia 5-10 pacchetti in meno per host,
           in base alle condizioni della rete. Se una singola subnet viene
           scansionate (ad esempio 192.168.0.0/24) Nmap potrebbe dover inviare
           solo due pacchetti per la maggior parte degli host.

       -n (No DNS resolution)
           Indica a Nmap di non effettuare mai una risoluzione inversa del
           nome mediante DNS sugli indirizzi IP rilevati. Poiché il DNS è
           spesso lento anche con il risolutore parallelo integrato di Nmap,
           questa opzione rende l'intero processo di scansione più veloce.

       -R (DNS resolution for all targets)
           Indica a Nmap di effettuare sempre la risoluzione inversa dei nomi
           mediante DNS sugli indirizzi IP rilevati. Generalmente la
           risoluzione inversa viene effettuata solo quando un host viene
           rilevato come attivo.

       --system-dns (Use system DNS resolver)
           Di default Nmap risolve gli indirizzi IP mandando richieste
           direttamente ai name servers (server dei nomi) configurati sulla
           macchina su cui è in esecuzione Nmap. Molte richieste (spesso
           nell'ordine delle dozzine) sono effettuate in parallelo per
           migliorare le performance. Si specifichi quest'opzione se si vuole
           usare il proprio DNS (richiedendo un indirizzo IP alla volta usando
           la system call getnameinfo). Questa operazione è più lenta e
           raramente utile a meno che non ci sia un bug nel codice di
           risoluzione dei nomi di Nmap (per favore si contattino gli
           sviluppatori se questo è il caso). Il resolver di sistema è sempre
           usato per le scansioni su IPv6.

       --dns-servers <server1>[,<server2>][,...]];  (Servers to use for
       reverse DNS queries)
           Di default Nmap cercherà di determinare i server DNS da usare per
           le reverse query usando il file resolv.conf (UNIX) o il Registro
           (Win32) sulla macchina su cui viene eseguito. In alternativa si può
           usare quest'opzione per indicare server alternativi. Tuttavia
           quest'opzione viene ignorata nel caso si specifichi l'opzione
           --system-dns o se si sta eseguendo una scansione IPv6. L'uso di più
           server DNS è spesso più veloce specialmente se si specificano
           server DNS autoritari per lo spazio IP di destinazione.
           Quest'opzione inoltre attrae meno l'attenzione, dato che le tue
           richieste possono essere rimbalzate praticamente da ogni server DNS
           su Internet.

           Quest'opzione torna utile anche quando si eseguono scansioni di
           reti private. Alle volte solo alcuni name server forniscono le
           correte informazioni di reverse e non sempre potresti sapere dove
           questi si trovano. Puoi scansionare la rete sulla porta 53 (magari
           con una version detection), quindi provare delle List Scan (-sL) di
           Nmap specificando ogni volta un name server diverso con l'opzione
           --dns-servers finché non si trova quello desiderato.

FONDAMENTI DI PORT SCANNING
       Nonostante Nmap nel corso degli anni abbia ampliato le proprie
       funzionalità, iniziò come un efficiente port scanner e tale resta la
       sua funzione di base. Il semplice comando nmap target effettua una
       scansione di 1.000 porte TCP sull'host target. Mentre molti port
       scanner considerano tutte le porte chiuse o aperte, Nmap è molto più
       preciso. Divide le porte in sei categorie o stati: open (aperta),
       closed (chiusa), filtered (filtrata), unfiltered (non filtrata),
       open|filtered (aperta|filtrata), closed|filtered (chiusa|filtrata).

       Questi stati non sono proprietà intrinseche delle porte stesse, ma
       descrivono come Nmap le vede. Ad esempio, uno scan Nmap proveniente
       dalla stessa rete nella quale risiede l'obiettivo può mostrare la porta
       135/tcp come aperta, mentre una scansione nello stesso momento con gli
       stessi parametri ma proveniente da Internet può mostrare quella stessa
       porta come filtered.

       I sei stati nei quali Nmap classifica le porte

       open (aperta)
           Un'applicazione accetta attivamente su questa porta connessioni
           TCP, datagrammi UDP o associazioni SCTP. La ricerca di questo tipo
           di porte è spesso l'obiettivo primario del port scanning. Chi si
           dedica alla sicurezza sa che ogni porta aperta è una strada verso
           un attacco. Gli attaccanti e i tester di sicurezza (penetration
           testers, conosciuti anche come "pen-testers", NdT) hanno come
           obiettivo quello di trovare e trarre vantaggio dalle porte aperte,
           mentre d'altro canto gli amministratori di rete e i sistemisti
           provano a chiuderle o a proteggerle con firewall senza limitare gli
           utenti autorizzati al loro uso. Le porte aperte sono anche
           interessanti per tutta una serie di scansioni non indirizzate
           unicamente alla sicurezza, perché mostrano che servizi sono
           disponibili in una rete.

       closed (chiusa)
           Una porta chiusa è accessibile (riceve e risponde ai pacchetti di
           probe di Nmap) ma non vi è alcuna applicazione in ascolto su di
           essa. Esse possono rendersi utili nel mostrare che un host è attivo
           su un indirizzo IP (durante l'host discovery o il ping scanning) o
           in quanto parte integrante dell'Operating System discovery. Poiché
           una porta chiusa è raggiungibile, può essere interessante
           effettuare una scansione più tardi nel caso alcune vengano aperte.
           Chi amministra una macchina o una rete può voler bloccare tali
           porte con un firewall ed in questo caso esse apparirebbero come
           filtrate, come mostrato in seguito.

       filtered (filtrata)
           In questo caso Nmap non può determinare con esattezza se la porta
           sia aperta o meno, perché un filtro di pacchetti impedisce ai probe
           di raggiungere la porta. Questo filtro può esser dovuto a un
           firewall dedicato, alle regole di un router, o a un firewall
           software installato sulla macchina stessa. Queste porte forniscono
           poche informazioni e rendono frustrante il lavoro dell'attaccante.
           A volte esse rispondono con un messaggio ICMP del tipo 3, codice 13
           ("destination unreachable: communication administratively
           prohibited", ovvero "destinazione non raggiungibile: comunicazione
           impedita da regole di gestione"), ma in genere sono molto più
           comuni i filtri di pacchetti che semplicemente ignorano i tentativi
           di connessione senza rispondere. Questo obbliga Nmap a riprovare
           diverse volte, semplicemente per essere sicuri che il pacchetto non
           sia stato perduto a causa di una congestione di rete o di problemi
           simili piuttosto che dal firewall o dal filtro stesso. Questo
           riduce drammaticamente la velocità della scansione.

       unfiltered (non filtrata)
           Lo stato "unfiltered" indica che una porta è accessibile, ma che
           Nmap non è in grado di determinare se sia aperta o chiusa. Solo la
           scansione di tipo ACK, usata per trovare e classificare le regole
           di un firewall, posiziona una porta in questo stato. Una scansione
           di porte in questo stato ("non filtrate") mediante altri tipi di
           scansione come il Window scan (scan per finestre di connessione),
           il SYN scan o il FIN scan aiuta a determinare se la porta sia
           aperta o chiusa.

       open|filtered (aperta|filtrata)
           Nmap posiziona le porte in questo stato quando non è in grado di
           determinare se una porta sia aperta o filtrata. Questo accade in
           quelle scansioni per le quali una porta aperta non risponde in
           alcun modo. La mancanza di informazioni può significare inoltre che
           un filtro di pacchetti ha lasciato cadere ("drop") il probe o
           qualsiasi risposta sia stata generata in seguito a questo.
           Scansioni che classificano porte in questo stato sono le scansioni
           UDP, IP, FIN, NULL e Xmas.

       closed|filtered (chiusa|filtrata)
           Questo stato è usato quando Nmap non è in grado di determinare se
           una porta sia chiusa o filtrata. Viene usato solo per l'IP ID idle
           scan.

TECNICHE DI PORT SCANNING
       Un neofita inesperto che cerca di aggiustarsi l'automobile può
       arrovellarsi per ore cercando di usare i pochi strumenti che ha
       (martello, nastro isolante, pinza, ecc.) per ciò che deve fare. Una
       volta che si è arreso dopo l'ennesimo fallimento e si è deciso a
       portare il proprio macinino da un vero meccanico, ecco che questi
       inevitabilmente si mette a cercare in una gigantesca cassetta degli
       attrezzi estraendone il "coso" perfetto per fare quel lavoro senza
       alcuno sforzo. L'arte del port scanning è molto simile. Chi è esperto
       capisce e conosce tutte le tecniche e sceglie quella appropriata (o una
       combinazione appropriata) per un certo lavoro. Utenti inesperti o
       script kiddes, d'altro canto, provano a risolvere ogni problema con la
       scansione SYN di default. Poiché Nmap è free (in lingua inglese
       significa sia "libero" che "gratuito", e per questo è lasciato
       inalterato, NdT) l'unico limite alla capacità di fare port scanning è
       solo la conoscenza. Questo lo rende sicuramente più accessibile del
       mondo delle automobili, dov'è richiesta non solo una notevole abilità
       per sapere che serve uno specifico strumento, ma è anche necessario
       andarselo a comprare.

       La maggior parte delle scansioni è disponibile solo per gli utenti
       privilegiati. Questo è dovuto al fatto che esse inviano e ricevono
       pacchetti "raw" (non formattati o "grezzi", ovvero semplici stringhe di
       bit), i quali richiedono l'accesso come root su sistemi UNIX. L'uso di
       un account di amministrazione su Windows è raccomandato, nonostante
       Nmap a volte funzioni anche per gli utenti non privilegiati quando
       WinPcap è già stato caricato nel sistema operativo. Nel 1997, quando
       Nmap venne rilasciato, la necessità di avere privilegi di root era una
       seria limitazione perché molti utenti avevano solo accesso ad account
       su macchine che davano semplici shell condivise. Ora il mondo è
       cambiato: i computer sono più economici, molta più gente ha una
       connessione a Internet diretta e sempre attiva, e i sistemi UNIX per
       desktop (includendo tra questi macchine Linux o OS X) sono ormai la
       maggioranza. Una versione di Nmap per Windows è ora disponibile, così
       da poterlo eseguire su ancora più desktop. Per tutte queste ragioni gli
       utenti hanno sempre meno necessità di usare Nmap da account limitati,
       il che non fa che migliorare la situazione, in quanto le opzioni
       privilegiate fanno di Nmap uno strumento molto più potente e
       flessibile.

       Nonostante Nmap faccia del proprio meglio per produrre risultati
       accurati, si tenga presente che tutte le sue conclusioni sono basate su
       pacchetti che tornano indietro dalle macchine di destinazione (o dai
       firewall che le proteggono). Tali host possono essere inaffidabili e
       restituire risposte mirate proprio a confondere e sviare Nmap. Sono
       molto più comuni inoltre host che non rispettano gli RFC e che non
       rispondono come dovrebbero ai tentativi di connessione di Nmap.
       Scansioni come FIN, NULL e Xmas sono particolarmente suscettibili a
       questo problema. Tali problematiche sono specifiche a certi tipi di
       scansione ed in quanto tali vengono discusse nelle sezioni individuali
       ad esse dedicate.

       Questa sezione documenta le molteplici tecniche di port scanning
       supportate da Nmap. Si può usare solo un metodo per volta, a parte
       l'UDP scan (-sU) e gli SCTP scan (-sY, -sZ) che possono essere
       combinati con uno qualsiasi dei TCP scan. Per ricordarsi le varie
       opzioni di port scan, esse sono della forma -sC, dove C è un carattere
       significativo del nome della scansione, in genere il primo. L'unica
       eccezione a questa regola generale è il cosiddetto FTP bounce scan che
       viene tuttavia sconsigliato (opzione -b). Di default Nmap effettua un
       SYN scan, oppure un connect scan se l'utente non ha privilegi
       sufficienti per mandare pacchetti raw (che richiedono l'accesso come
       root su UNIX). Di tutte le scansioni elencate di seguito, gli utenti
       non privilegiati possono solo effettuare scansioni connect ed FTP
       bounce.

       -sS (TCP SYN scan)
           Il SYN scan è l'opzione di default ed è la più usata per buone
           ragioni. Può essere effettuato velocemente: effettua la scansione
           su migliaia di porte al secondo su una rete veloce non limitata da
           firewall restrittivi. Il SYN scan è relativamente nascosto e poco
           invasivo, poiché non completa mai le connessioni TCP. Funziona
           inoltre con ogni stack TCP compatibile e non dipende dalle
           idiosincrasie di piattaforme specifiche come fanno gli altri tipi
           di scan di Nmap quali FIN/NULL/Xmas, Maimon e Idle scan. Inoltre
           permette una differenziazione chiara ed affidabile tra le porte
           appartenenti agli stati open, closed e filtered.

           Questa tecnica è spesso indicata come "scanning semi-aperto"
           (tradotto letteralmente per esigenze di comprensione, da "half-open
           scanning", NdT), perché non viene aperta una connessione TCP
           completa. Viene mandato un pacchetto SYN come se si fosse sul punto
           di aprire una connessione reale e si attende una risposta. Un
           SYN/ACK indica che la porta è in ascolto (aperta), mentre un RST
           (reset) indica che la porta non è in ascolto. Se non viene ricevuta
           nessuna risposta dopo diverse ritrasmissioni la porta viene marcata
           come filtrata. La porta viene marcata come tale anche se viene
           ricevuto un pacchetto di errore "ICMP unreachable" (tipo 3, codici
           1, 2, 3, 9, 10, 13). La porta viene considerata aperta anche nel
           caso in cui un pacchetto SYN (senza il flag ACK) viene ricevuto in
           risposta. Questo in base ad una feature TCP estremamente rara
           conosciuta come "apertura simultanea" ("simultaneous open") o
           connessione "split handshake" (vedere
           https://nmap.org/misc/split-handshake.pdf).

       -sT (TCP connect scan)
           La scansione di tipo TCP connect è la scansione TCP di default dove
           la scansione SYN non è un'opzione viabile. Questo è il caso in cui
           un utente non ha privilegi sull'invio di pacchetti "raw". Anziché
           scrivere pacchetti "raw" come in molti altri tipi di scansioni,
           Nmap richiede al sistema operativo sottostante di stabilire una
           connessione con la macchina di destinazione invocando la chiamata
           di sistema connect. Questa è la stessa chiamata di alto livello
           invocata per stabilire una connessione da browser web, client p2p e
           molte altre applicazioni orientate all'utilizzo in rete. Essa è
           parte dell'interfaccia di programmazione conosciuta come Berkeley
           Sockets API. Anziché leggere le risposte ai pacchetti "raw" inviati
           direttamente sul cavo, Nmap usa questa API per ottenere
           informazioni sullo stato di ogni tentativo di connessione.

           Quand'è possibile, il SYN scan è generalmente una scelta migliore.
           Nmap ha meno controllo sulla syscall connect rispetto ai pacchetti
           "raw", rendendolo quindi meno efficiente. La syscall completa le
           connessioni alle porte aperte specificate anziché limitarsi al
           reset dovuto alla scansione semi-aperta del SYN scan. Non solo
           questo approccio richiede più tempo e numero maggiore di pacchetti
           per ottenere le stesse informazioni, ma le macchine obiettivo sono
           più propense a tenere traccia (log) della connessione. Inoltre un
           IDS ("Intrusion Detection System", sistema di controllo delle
           intrusioni) decente se ne accorgerà. Tuttavia la maggior parte
           delle macchine non hanno tali sistemi di allarme. Molti servizi sui
           propri sistemi UNIX standard aggiungeranno una nota al syslog, e
           alle volte un messaggio di errore criptico, quando Nmap si connette
           e chiude la connessione senza inviare dati di alcun tipo. Solo
           alcuni patetici servizi andranno in crash in queste condizioni,
           nonostante non sia comune. Un amministratore che dovesse vedere un
           insieme di tentativi di connessioni provenienti da un singolo
           sistema saprà infine che è vittima di un connect scan.

       -sU (UDP scans)
           Così come i servizi più comuni su Internet girano attraverso il
           protocollo TCP, anche i servizi UDP[4] sono altrettanto diffusi.
           DNS, SNMP e DHCP (sulle porte registrate 53, 161/162 e 67/68) sono
           tre dei più comuni. Poiché lo scan su UDP è generalmente più lento
           e più difficoltoso di quello su TCP, alcuni esaminatori di
           sicurezza ("security auditors") ignorano questo tipo di porte. Ciò
           è un errore, poiché i servizi UDP vulnerabili sono abbastanza
           comuni e un attaccante sicuramente non ignorerà completamente
           questo protocollo. Fortunatamente Nmap può aiutare ad enumerare le
           porte UDP.

           Lo scan UDP si attiva con l'opzione -sU. Può essere combinato con
           uno scan di tipo TCP come ad esempio un SYN scan (-sS) per
           controllare entrambi i protocolli nel corso della stessa sessione.

           Lo scan UDP funziona inviando pacchetti UDP ad ogni porta di
           destinazione. Per alcune porte comuni, come la 53 e la 161, un
           carico dati viene aggiunto per aumentare le probabilità di
           risposta, ma per la maggior parte delle porte il pacchetto viene
           inviato vuoto, a meno che non vengano specificate le opzioni
           --data, --data-string o --data-length. Se viene restituito un
           errore ICMP "port unreachable" (tipo 3, codice 3) significa che la
           porta è closed (chiusa). Altri errori ICMP di tipo "unreachable"
           (irraggiungibile) come quelli del tipo 3, codici 1, 2, 9, 10 o 13
           andranno ad identificare la porta come filtered (filtrata).
           Talvolta un servizio risponderà con un pacchetto UDP, dimostrando
           quindi che lo stato della porta è open (aperta). Se non viene
           ricevuta alcuna risposta dopo alcune ritrasmissioni, la porta viene
           classificata come open|filtered (aperta|filtrata). Questo significa
           che la porta può essere aperta o che probabilmente un filtro di
           pacchetti sta bloccando la comunicazione. Un version detection
           (-sV) può essere usato per aiutare a differenziare le porte
           veramente aperte da quelle che sono filtrate.

           La sfida maggiore con l'UDP scan è la velocità. Le porte aperte e
           filtrate raramente inviano qualche risposta, lasciando Nmap in
           timeout e facendolo ritrasmettere per evitare il caso in cui il
           probe o la risposta siano andati perduti. Le porte chiuse sono
           spesso un problema ancora maggiore: esse generalmente rimandano un
           pacchetto ICMP "port unreachable error", ma a differenza dei
           pacchetti RST rimandati dalle porte chiuse TCP come risposta ad un
           SYN o connect scan, molti host limitano il tasso di invio di tali
           pacchetti di default. Linux e Solaris sono particolarmente
           restrittivi da questo punto di vista. Ad esempio, il kernel 2.4.20
           limita i messaggi di "destination unreachable" a uno al secondo
           (definito in net/ipv4/icmp.c).

           Nmap si accorge di questi limiti sulla frequenza di invio e
           rallenta l'invio dei probe in maniera dinamica, per evitare di
           intasare la rete con pacchetti inutili che la macchina di
           destinazione ignorerà comunque. Sfortunatamente, un limite come
           quello di Linux di un pacchetto al secondo rende una scansione su
           65.535 porte di una durata teorica di più di 18 ore. Suggerimenti
           per rendere più veloce gli scan UDP sono quelli di effettuare
           scansioni su più host in parallelo, fare uno scan veloce
           preliminare sulle porte più usate, effettuare la scansione
           dall'interno del firewall ed infine usare l'opzione --host-timeout
           per evitare host troppo lenti nel rispondere.

       -sY (SCTP INIT scan)
           SCTP[5] è un'alternativa relativamente nuova rispetto ai protocolli
           TCP ed UDP, il quale combina molte delle caratteristiche di
           entrambi aggiungendo nuove funzionalità come il multi-homing e il
           multi-streaming. Principalmente Viene utilizzato per i servizi
           collegati ai protocolli SS7/SIGTRAN, ma potenzialmente può essere
           utilizzato per altre applicazioni. Lo scan SCTP INIT scan è
           l'equivalente del TCP SYN scan: viene eseguito velocemente e
           scansiona migliaia di porte al secondo su una rete veloce non
           limitata da firewall restrittivi. Come il SYN scan, l'INIT scan è
           relativamente nascosto e poco invasivo, dato che non completa mai
           le connessioni SCTP. Consente inoltre una chiara ed affidabile
           differenziazione tra gli stati della porta open (aperta), closed
           (chiusa) e filtered (filtrata).

           Questa tecnica è conosciuta come "half-open" (semi-aperta), in
           quanto non si completata l'associazione SCTP. Viene inviato un INIT
           chunk, esattamente come se si volesse iniziare una reale
           associazione. Se si riceve un INIT-ACK chunk in risposta, significa
           che la porta è in ascolto (aperta), mentre se si riceve un ABORT
           chunk significa che la porta non è in ascolto (chiusa). Se non si
           riceve nessuna risposta dopo alcune ritrasmissioni, la porta viene
           marcata come filtered. La porta viene anche considerata filtrata se
           viene ricevuto un messaggio ICMP "unreachable error" (tipo 3,
           codice 1, 2, 3, 9, 10 o 13).

       -sN; -sF; -sX (TCP NULL, FIN, and Xmas scans)
           Queste tre tipologie di scansione (e molte altre sono possibili con
           l'opzione --scanflags descritta nella prossima sezione) sfruttano
           una piccola vulnerabilità nell'RFC del protocollo TCP[6] per
           distinguere tra le porte open (aperte) e closed (chiuse). A pagina
           65 si dice che «se lo stato della porta [di destinazione] è CHIUSO
           ... un segmento in arrivo che non contiene un RST causerà l'invio
           di un RST in risposta». La pagina successiva discute di pacchetti
           inviati a porte aperte senza i bit SYN, RST o ACK impostati,
           indicando che: «questa situazione è decisamente improbabile, ma se
           dovesse capitare i segmenti vanno ignorati e si deve ritornare
           [alla funzione chiamante, NdT]».

           Quando si scansionano sistemi aderenti a questo testo RFC,
           qualunque pacchetto che non contenga i bit SYN, RST o ACK causerà
           un RST di ritorno se la porta è chiusa e nessuna risposta se la
           porta è aperta. Finché nessuno di questi tre bit è incluso,
           qualunque combinazione degli altri tre bit (FIN, PSH, e URG) va
           bene. Nmap sfrutta tutto ciò tramite questi tre tipi di scan:

           NULL scan (-sN)
               Non manda nessun bit (il TCP flag header è 0).

           FIN scan (-sF)
               Setta solo il bit FIN.

           Xmas scan (-sX)
               Setta i bit FIN, PSH e URG, accendendo il pacchetto come un
               albero di natale.

           Questi tre tipi di scan sono esattamente identici nel
           comportamento, ad eccezione delle attivazioni dei tre bit nei
           pacchetti TCP usati per la verifica delle porte. Se viene ricevuto
           un pacchetto RST, la porta è considerata closed, mentre l'assenza
           di risposta indica che la porta è open|filtered. La porta è marcata
           come filtered se viene ricevuto un pacchetto ICMP "unreachable"
           (tipo 3, codice 1, 2, 3, 9, 10 o 13).

           Il vantaggio sostanziale di questi tipi di scan è che possono
           penetrare in certi non-stateful firewall e packet filtering router.
           Un altro vantaggio è che questi tipi di scansione sono un po più
           invisibili anche dei SYN scan. In ogni caso non è corretto fare
           cieco affidamento su questo, gran parte dei moderni prodotti IDS
           possono essere configurati in modo da rilevarli. Il grande
           svantaggio è che non tutti i sistemi seguono alla lettera la RFC
           793. Un buon numero di sistemi manda risposte RST ai pacchetti di
           controllo indipendentemente dal fatto che le porte siano aperte o
           chiuse. Questo causa il fatto che tutte le porte appaiano come
           closed. I più diffusi sistemi operativi che fanno questo sono
           Microsoft Windows, molti apparati Cisco, BSDI e IBM OS/400. Questo
           scan funziona applicato alla maggior parte dei sistemi UNIX. Un
           altro svantaggio di questi scan è che non riescono a distinguere
           tra le porte open e quelle filtered, dando come risposta
           open|filtered.

       -sA (TCP ACK scan)
           Questo scan è diverso dagli altri discussi finora dal momento che
           non serve per determinare se le porte sono open (o open|filtered).
           Viene usato per mappare le regole di firewalling determinando se
           sono stateful o no e quali porte sono filtrate.

           I pacchetti dell'ACK scan hanno soltanto il flag ACK abilitato (a
           meno che non si usi --scanflags). Mentre si scansionano sistemi non
           filtrati, sia le porte open che le porte closed manderanno
           pacchetti RST. Nmap poi le cataloga come unfiltered, nel senso che
           è possibile raggiungerle con un pacchetto ACK, ma che siano aperte
           o chiuse non è determinabile. Le porte che non rispondono, o
           mandano certi errori ICMP (tipo 3, codice 1, 2, 3, 9, 10 o 13),
           sono etichettate come filtered.

       -sW (TCP Window scan)
           Il window scan è esattamente la stessa cosa di ACK scan, ad
           eccezione del fatto che sfrutta un dettaglio di implementazione di
           certi sistemi per differenziare le porte aperte e quelle chiuse,
           invece di scrivere sempre unfiltered quando restituisce un RST. Lo
           fa esaminando il campo TCP Window del pacchetto RST che ritorna. In
           alcuni sistemi le porte aperte usano una grandezza della finestra
           positiva (anche per i pacchetti RST), mentre nelle porte chiuse la
           grandezza della finestra è zero. Quindi, invece di catalogare
           sempre le porte come unfiltered quando si riceve un RST di ritorno,
           il Window scan lista le porte come open o closed a seconda che il
           valore in quel RST (reset) sia, rispettivamente, positivo o pari a
           zero.

           Questo scan fa affidamento a un dettaglio implementativo di una
           minoranza di sistemi presenti in Internet, quindi ciò non è sempre
           affidabile. Nei sistemi in cui questo dettaglio implementativo non
           sussiste, di norma lo scan segnalerà tutte le porte closed.
           Ovviamente sarà possibile che la macchina non abbia realmente
           nessuna porta aperta. Se la maggior parte delle porte è closed, ma
           alcune porte comuni (come la 22, la 25 o la 53) appaiono filtered,
           il sistema è quasi sicuramente suscettibile a questo tipo di scan.
           Occasionalmente, alcuni altri sistemi presenteranno un
           comportamento esattamente opposto. Se lo scan riporta 1.000 porte
           aperte e 3 chiuse o filtrate, allora quelle 3 saranno con ogni
           probabilità proprio quelle aperte.

       -sM (TCP Maimon scan)
           Il Maimon scan è stato nominato così in onore al suo scopritore,
           Uriel Maimon. Egli descrisse questa tecnica nell'articolo #49 della
           rivista Phrack (Novembre 1996). Nmap, che incluse questa tecnica,
           fu rilasciato due articoli dopo. Questa tecnica esattamente uguale
           ai NULL, FIN e Xmas scan, ad eccezione del fatto che i pacchetti di
           scansione sono FIN/ACK. In accordo con la RFC 793[6] (TCP), un
           pacchetto RST dovrebbe essere generato in risposta a tale stimolo.
           Ad ogni modo, Uriel notò che in molti sistemi derivati da BSD il
           pacchetto veniva scartato se la porta era aperta.

       --scanflags (Custom TCP scan)
           Gli utilizzatori molto avanzati di Nmap hanno necessità di non
           limitarsi semplicemente ad utilizzare le scansioni tipiche offerte.
           L'opzione --scanflags consente di designare una scansione
           personalizzata specificando arbitrariamente i flag TCP necessari.
           Liberate la vostra inventiva, ed evitate così che i vendor di
           Intrusion Detection Systems trovino nuove regole da aggiungere ai
           loro sistemi semplicemente sfogliando la "Man Page" di Nmap!

           I parametri dell'opzione --scanflags possono essere un valore
           numerico indicante i flag TCP, come ad esempio 9 (PSH e FIN) anche
           se l'utilizzo di nomi simbolici risulta comunque più semplice.
           Basta mettere creare una qualsiasi combinazione di URG, ACK, PSH,
           RST, SYN e FIN. Per esempio, --scanflags URGACKPSHRSTSYNFIN imposta
           tutti i flag, anche se non risulta molto utile al fine della
           scansione. L'ordine con cui vengono specificati non è rilevante.

           Oltre allo specificare i flag desiderati, è possibile indicare un
           tipo di scansione TCP (come -sA o -sF). Questo specifica come Nmap
           deve interpretare le risposte. Per esempio, un SYN scan considera
           la mancanza di risposta come una porta filtered, mentre un FIN scan
           interpreta lo stesso comportamento per identificare una porta
           open|filtered. Nmap si comporterà nello stesso modo che per la
           scansione normale, tranne che per il fatto di interpretare i flag
           TCP che sono stati specificati. Se non viene indicato un diverso
           tipo di scansione, viene automaticamente utilizzata la SYN scan.

       -sZ (SCTP COOKIE ECHO scan)
           L'SCTP COOKIE ECHO è più avanzato rispetto all'SCTP scan. Sfrutta
           il fatto che le implementazioni SCTP dovrebbero lasciar cadere
           (drop) in modo trasparente i pacchetti che contengono dei COOKIE
           ECHO chunk sulle porte aperte ed inviare un ABORT se la porta è
           chiusa. Il vantaggio di questo tipo di scansione sta nel fatto che
           è meno rilevabile rispetto all'INIT scan. Inoltre, ci possono
           essere firewall che utilizzano regole non-stateful che bloccano gli
           INIT chunk, ma non i COOKIE ECHO chunk. Non illudersi però che
           quest'opzione renda un port scan invisibile; un buon IDS riesce ad
           individuare anche le scansioni SCTP COOKIE ECHO. Lo svantaggio è
           che le scansioni SCTP COOKIE ECHO non differenziano le porte tra
           open e filtered lasciando come stato open|filtered in entrambi i
           casi.

       -sI <zombie host>[:<probeport>] (idle scan)
           Questo metodo di scansione avanzato permette di effettuare una
           scansione TCP completamente invisibile dell'obiettivo (ovvero
           nessun pacchetto viene inviato dall'indirizzo IP reale da cui si
           sta effettuando la scansione.) Viene diversamente utilizzato un
           unico attacco parallelo che utilizza la predicibilità dell'ID
           relativo alla sequenza di frammentazione generato dallo zombie host
           per ottenere informazioni sulle porte aperte dell'obiettivo. I
           sistemi IDS interpreteranno la scansione come se provenisse dalla
           macchina zombie specificata (che deve essere attiva e rispondere a
           certi criteri). Tutti i dettagli su questa affascinante tecnica di
           scansione si trovano al seguente link « TCP Idle Scan (-sI)[7]».

           Oltre che essere straordinariamente nascosto (grazie alla sua
           natura "invisibile"), questo tipo di scansione permette di creare
           una mappa indicante le relazioni tra le macchine da un punto di
           vista dell'indirizzo IP. I risultati dalla scansione mostrano le
           porte aperte dalla prospettiva dell'indirizzo IP della macchina
           zombie.  Risulta così possibile effettuare scansioni utilizzando
           diversi zombie che si ritiene possano attraversare router o sistemi
           con packet filter.

           È possibile aggiungere i due punti (:) seguiti dal numero di porta
           per l'host zombie, se si vuole sondare una particolare porta per
           vedere i cambiamenti nell'IP ID. Diversamente Nmap utilizzerà the
           porta che utilizza di default per i ping TCP (80).

       -sO (IP protocol scan)
           L'IP protocol scan permette di determinare che protocolli IP (TCP,
           ICMP, IGMP, ecc.) sono supportati dalle macchine obiettivo. Non è
           tecnicamente un port scan, dato che utilizza i numeri indicanti il
           protocollo IP e non i numeri di porta TCP o UDP. Utilizza comunque
           ancora l'opzione -p per scegliere il protocollo da scansionare,
           riporta i risultati nel normale formato della tabella delle porte
           ed utilizza lo stesso engine sottostante al port scanning reale.
           Per questo motivo è profondamente analogo ad un port scan e viene
           trattato in questa sezione.

           Oltre che essere intrinsecamente utile, il protocol scan dimostra
           la potenza del software open-source. Per quanto l'idea fondamentale
           è abbastanza semplice, non immaginavo di aggiungerla fino a quando
           non avessi ricevuto richieste per questa funzionalità. Nell'estate
           del 2000, Gerhard Rieger concepì l'idea e scrisse un'eccellente
           patch che la implementasse, spedendola poi alla mailing list
           nmap-hackers. Io incorporai questa patch in Nmap e ne rilasciai una
           nuova versione il giorno seguente. Alcuni software commerciali
           ebbero clienti talmente soddisfatti da contribuire allo sviluppo di
           questa tecnica con i loro miglioramenti!

           Il protocol scan funziona in modo simile all'UDP scan solo che
           invece di agire sul campo "port number" del pacchetto UDP, invia
           degli header di pacchetto IP e agisce sul campo di 8 bit relativo
           al protocollo. Questi headers sono tipicamente vuoti, non contengo
           dati e nemmeno l'header proprietario del protocollo dichiarato, ad
           eccezione di TCP, UDP, ICMP, SCTP e IGMP. Un header valido per
           queste eccezioni viene incluso perché, diversamente, alcuni sistemi
           non li invierebbero e perché Nmap è già provvisto di funzioni per
           crearli. Invece che cercare un messaggio ICMP "port unreachable",
           il protocol scan è alla ricerca di un messaggio ICMP "protocol
           unreachable". Se Nmap riceve una qualunque risposta di qualunque
           protocollo dall'host scansionato, Nmap indica tale protocollo come
           open. Un errore ICMP "protocol unreachable" (tipo 3, codice 2) fa
           sì che il protocollo sia indicato come closed. Altri errori ICMP
           "unreachable" (tipo 3, codice 1, 3, 9, 10 o 13) fanno classificare
           il protocollo come filtered (denotando, contestualmente, che il
           protocollo ICMP è open). Se non viene ricevuta alcuna risposta, il
           protocollo è identificato come open|filtered.

       -b <FTP relay host> (FTP bounce scan)
           Un'interessante caratteristica del protocollo FTP (RFC 959[8]) è il
           supporto per le cosiddette "proxy FTP connections". Questa permette
           all'utente di connettersi ad un server FTP e richiedere che il file
           sia inviato ad un server FTP differente. Tale caratteristica si
           presta per varie tipologie di abuso, cosicché molti server hanno
           smesso di supportarla. Uno degli abusi nell'utilizzo di questa
           peculiarità è la possibilità di far effettuare al server FTP un
           port scan verso altri host, basta semplicemente richiedere al
           server FTP di inviare un file ad ognuna delle porte che vogliamo
           scansionare. Il messaggio di errore ci permetterà di dedurre se la
           porta è aperta o meno. Questo è un ottimo modo per aggirare i
           firewall in quanto i server FTP aziendali sono spesso posizionati
           nella rete così da poter accedere a più host interni di quanto sia
           possibile fare da Internet. Nmap supporta l'FTP bounce scan
           attraverso l'opzione -b. I parametri per tale opzione devono
           rispettare il formato: username:password@server:port dove Server è
           l'hostname o l'indirizzo IP di un server FTP vulnerabile a questo
           attacco. Come in una URL normale, è possibile omettere
           username:password, ed in tal caso verranno utilizzate credenziali
           anonime (user: anonymous password:-wwwuser@). Il numero di porta
           (ed i due punti che lo precedono) possono essere altresì omessi, in
           tal caso verrò utilizzata la porta FTP di default (21) per la
           connessione al server.

           Questa vulnerabilità è stata diffusa nel 1997 quando Nmap è stato
           rilasciato, ma è stata risolta su gran parte dei sistemi. Esistono
           alcuni server ancora vulnerabili, ed ha senso provare ad
           utilizzarla quando ogni altra cosa fallisce. Se l'obiettivo è
           oltrepassare un firewall, è necessario effettuare una scansione
           sulla rete cercando di trovare la porta 21 aperta (o anche cercando
           un servizio FTP su di una qualsiasi porta, utilizzando la version
           detection) e provare quindi lo script NSE ftp-bounce. Nmap sarà in
           grado di evidenziare se un host è vulnerabile o meno a questa
           tecnica. Se si sta cercando semplicemente di nascondere le proprie
           tracce, non vi è bisogno (e di fatto non si dovrebbe) di limitare
           la scansione alla rete che realmente ci interessa. Prima di
           iniziare ad effettuare scansioni su indirizzi Internet casuali per
           trovare server FTP vulnerabili è bene tenere presente che gli
           amministratori di sistema potrebbero non apprezzare che i loro
           server siano soggetti a tali abusi.

PORT SPECIFICATION E SCAN ORDER
       Oltre a tutti i metodi discussi in precedenza, Nmap offre la
       possibilità di specificare quali porte devono essere scansionate e se
       l'ordine delle porte deve essere casuale oppure sequenziale. Di default
       Nmap effettua la scansione delle 1.000 porte più comuni per ogni
       protocollo.

       -p <port ranges> (Only scan specified ports)
           Questa opzione permette di ignorare le impostazioni di default e di
           specificare quali porte si vogliono scansionare. È possibile
           indicare i singoli numeri delle porte, così come gli intervalli,
           separati da un trattino (ad esempio 1-1023). Il primo e/o l'ultimo
           valore di un intervallo possono essere omessi, facendo sì che Nmap
           utilizzi rispettivamente 1 e 65535 come limiti. È quindi possibile
           utilizzare l'opzione -p- per effettuare la scansione delle porte da
           1 a 65535. È possibile effettuare scansioni sulla porta zero se
           viene espressamente specificato. Nel caso di un IP protocol scan
           (-sO), questa opzione indica il numero del protocollo che si
           desidera scansionare (0-255).

           Quando si effettua una scansione combinata di protocolli (ad
           esempio TCP e UDP), è possibile specificare un protocollo
           particolare anteponendo al numero di porta T: per TCP, U: per UDP,
           S: per SCTP o P: per IP Protocol. Tale indicazione risulta valida
           sino a che non ne viene indicata un'altra. Per esempio, l'opzione
           -p U:53,111,137,T:21-25,80,139,8080 effettua una scansione UDP
           delle porte 53, 111 e 137, lo stesso per le porte TCP. Si noti che
           per effettuare una scansione su entrambi i protocolli UDP e TCP, è
           necessario specificare l'opzione -sU e almeno un metodo di TCP scan
           (come -sS, -sF o -sT). Se non viene indicato nulla, i numeri di
           porta vengono aggiunti a tutte le liste dei protocolli.

           Le porte possono anche essere indicate tramite il loro nome, così
           come sono indicate nell'nmap-services. Si possono anche utilizzare
           i caratteri speciali * e ? con i nomi. Ad esempio, per scansionare
           l'FTP e tutte le porte il cui nome inizia con "http", si può usare
           -p ftp,http*. Si raccomanda di prestare attenzione alla "shell
           expansions" e di racchiudere tra apici (quote) l'argomento di -p se
           non si è sicuri.

           I range di porte possono essere racchiusi da parentesi quadre per
           indicare le porte all'interno di quel range che appare in
           nmap-services. Ad esempio, ciò che segue eseguirà la scansione di
           tutte le porte in nmap-services uguali o minori di 1024: -p
           [-1024]. Si raccomanda di prestare attenzione alla "shell
           expansions" e di racchiudere tra apici (quote) l'argomento di -p se
           non si è sicuri.

       --exclude-ports <port ranges> (Exclude the specified ports from
       scanning)
           Quest'opzione specifica quali porte Nmap deve escludere dalla
           scansione. I port ranges devono essere specificati in modo simile a
           -p. Per le scansioni IP protocol (-sO), questa opzione specifica il
           numero di protocolli che si vuole escludere (0–255).

           Quando si richiede di escludere le porte, queste vengono escluse da
           tutti i tipi di scansione. Ciò include anche la fase di discovery.

       -F (Fast (limited port) scan)
           Indica che si intende effettuare la scansione di un minor numero di
           porte rispetto al default. Normalmente Nmap scansione le 1.000
           porte più comuni per ogni protocollo scansionato. Con l'opzione -F
           il numero si riduce a 100.

           Nmap ha bisogno del file nmap-services che contiene le informazioni
           di frequenza, in modo da sapere quali sono le porte più comuni
           (vedi «Well Known Port List: nmap-services[9]» per maggiori
           informazioni sulle "port frequencies"). Se la "port frequency
           information" non è disponibile, forse perché si sta utilizzando un
           file nmap-services personalizzato, Nmap scansiona tutte le porte
           nominate più le porte nell'intervallo 1-1024. In questo caso,
           l'opzione -F indica di scansionare solo le porte che sono presenti
           nel file nmap-services.

       -r (Don't randomize ports)
           Di default, Nmap effettua la scansione delle porte in ordine
           casuale (tranne che per alcune porte comuni che vengono controllate
           per prime per motivi di efficienza). La scansione delle porte in
           ordine casuale è tipicamente un vantaggio, ma è possibile
           utilizzare l'opzione -r così da effettuare i controlli in ordine
           sequenziale crescente.

       --port-ratio <ratio><decimal number between 0 and 1>
           Scansiona tutte le porte presenti nel file nmap-services con un
           rapporto maggiore di quello indicato.  ratio deve essere compreso
           tra 0.0 e 1.1.

       --top-ports <n>
           Scansiona le n porte presenti nel file nmap-services con il maggior
           rapporto, dopo aver escluso tutte le porte indicate in
           --exclude-ports.  n deve essere maggiore o uguale a 1.

SERVICE E VERSION DETECTION
       Utilizzando Nmap e dirigendo la scansione su una macchina remota è
       possibile scoprire che le porte 25/tcp, 80/tcp e 53/udp sono aperte.
       Utilizzando il suo database di circa 2.200 servizi noti, contenuto nel
       file nmap-services, Nmap probabilmente sarà in grado di indicare che ti
       tratta rispettivamente di un mail server (SMTP), di un web server
       (HTTP) e di un name server (DNS). Tale riconoscimento è solitamente
       accurato - la maggior parte dei demoni in ascolto sulla porta 25 sono,
       in effetti, mail server. Non è comunque opportuno fidarsi ciecamente di
       tali indicazioni! È infatti possibile erogare servizi su porte non
       convenzionali.

       Anche se le indicazioni di Nmap sono corrette, e gli ipotetici server
       sopracitati sono effettivamente SMTP, HTTP e DNS, queste informazioni
       non sono esaustive. Quando si eseguono dei "vulnerability assessments"
       (o anche semplicemente un inventario della rete) della vostra società o
       di clienti, è interessante sapere esattamente di che mail e DNS server
       si tratta e quale versione è in uso. Conoscere accuratamente la
       versione del software è di fondamentale importanza per determinare a
       quali exploits è vulnerabile il server. Version detection è di grande
       aiuto nel ricercare queste informazioni.

       Al momento dell'identificazione delle porte TCP e/o UDP da parte di uno
       dei vari metodi di scansione, il version detection interroga queste
       porte per rilevare ulteriori dati sui servizi erogati. Il database
       contenuto nel file nmap-service-probes contiene istruzioni per
       interrogare i vari servizi e per interpretarne le risposte. Nmap cerca
       quindi di determinare di che servizio si tratta (ad esempio FTP, SSH,
       Telnet, HTTP), il nome dell'applicazione (ad esempio ISC BIND, Apache
       httpd, Solaris telnetd), la versione, l'hostname, il tipo di device (ad
       esempio stampante, router), la famiglia del sistema operativo (ad
       esempio Windows, Linux). Quando possibile Nmap restituisce anche la
       rappresentazione CPE ("Common Platform Enumeration") di questa
       informazione. Alle volte sono disponibili altri dettagli come
       l'apertura di un X server alle connessioni, la versione del protocollo
       SSH o l'utenza utilizzata da KaZaA. Ovviamente la maggior parte dei
       servizi non rilasciano tutte queste informazioni. Se Nmap viene
       compilato con il supporto per OpenSSL, sarà in grado di connettersi ai
       server SSL per dedurre quale tipo di servizio viene offerto dietro al
       suo "encryption layer". Alcune delle porte UDP vengono indicate come
       open|filtered se un UDP port scan non è in grado di determinare con
       precisione se la porta è open o filtered. Il version detection cercherà
       di ottenere una risposta da queste porte (esattamente come per le porte
       aperte), e modificherà lo stato in open se ci riuscirà. Le porte TCP
       open|filtered vengono trattate nello stesso modo. Bisogna tener
       presente che l'opzione -A abilita, fra le varie cose, il version
       detection. Il version detection viene descritto nel dettaglio in
       Chapter 7, Service and Application Version Detection[10].

       Quando i servizi RPC vengono identificati, Nmap è in grado di raffinare
       quanto rilevato così da riconoscere versione e nome del servizio RPC.
       Inonda tutta le porte TCP/UDP rilevate come RPC con dei comandi NULL
       del programma SunRPC con lo scopo di determinare se sono effettivamente
       porte RPC e, nel caso, il programma e la versione che sono in
       esecuzione. Quindi si possono effettivamente ottenere le stesse
       informazioni del comando rpcinfo -p anche se il portmapper
       dell'obiettivo e dietro un firewall (o protetto da TCP wrappers). I
       decoy attualmente non funzionano con l'RPC scan.

       Quando Nmap riceve delle risposte da un servizio ma non è in grado di
       trovarne un'interpretazione nel suo database, visualizza una
       particolare "fingerprint" e una URL per permettere di inviare quanto
       rilevato nel caso si conosca a priori che cosa sta effettivamente
       girando su quella porta. È importante perdere qualche minuto per
       effettuare l'invio di questi dati quando possibile perché così facendo
       chiunque in futuro potrà beneficiare dei dati raccolti e riconoscere
       anche questo servizio. Grazie a questo sistema Nmap è in grado di
       identificare circa 6.500 differenti varianti per più di 650 protocolli
       come SMTP, FTP, HTTP, ecc.

       Version detection viene attivato e controllato dalle seguenti opzioni:

       -sV (Version detection)
           Abilita il version detection, come precedentemente illustrato. In
           alternativa, è possibile utilizzare l'opzione -A che attiva il
           version detection, tra le altre cose.

           -sR è un alias -sV. Fino a Marzo 2011 era usata per attivare l'RPC
           separatamente dal version detection, ma ora queste opzioni sono
           sempre combinate.

       --allports (Don't exclude any ports from version detection)
           Normalmente, il version detection di Nmap non invia pacchetti alla
           porta TCP 9100 poiché alcune stampanti accettano e stampano
           direttamente qualunque dato ricevuto su questa porta. Se tale porta
           fosse sottoposta a scansione, verrebbero stampate decine di pagine
           contenenti richieste HTTP GET puri, dati binari di sessioni SSL e
           via discorrendo. È possibile cambiare il comportamento del version
           detection di Nmap con la modifica o la rimozione della direttiva
           Exclude nel file nmap-service-probes oppure specificando l'opzione
           --allports, così da effettuare la scansione di tutte le porte,
           indipendentemente da quanto indicato nella direttiva Exclude.

       --version-intensity <intensity> (Set version scan intensity)
           Quando si effettua un version scan (-sV), Nmap invia una serie di
           probe, ognuno dei quali ha assegnato un valore compreso tra 1 e 9.
           I pacchetti con valore più basso sono in grado di riconoscere i
           servizi comunemente diffusi, mentre quelli con valori più alti sono
           raramente necessari. Il livello di accuratezza specifica quali
           probe devono essere impiegati; più alto è il livello, più è
           probabile che il servizio venga correttamente identificato. D'altro
           canto, più una scansione è accurata e più tempo sarà necessario. I
           valori devono essere compresi tra 0 e 9; il valore di default è 7.
           Quando viene assegnato direttamente un probe ad una porta
           utilizzando la direttiva ports nel file nmap-service-probes, esso
           viene utilizzato indipendentemente dal valore indicato per
           l'accuratezza del version scan. Questo garantisce, per esempio, che
           ogni volta che viene trovata la porta 53 aperta vengano effettuati
           i controlli specifici per il DNS; così come in caso di porta 443
           vengano invece utilizzati quelli per l'SSL e così via.

       --version-light (Enable light mode)
           Questa opzione è un alias di --version-intensity 2. Questa modalità
           rende il version scanning drasticamente più veloce, riducendone
           però la capacità di identificare accuratamente i servizi.

       --version-all (Try every single probe)
           Questa opzione è equivalente a --version-intensity 9, assicurando
           che ogni singolo probe venga utilizzato su ogni singola porta.

       --version-trace (Trace version scan activity)
           Indica a Nmap di visualizzare informazioni di debug estese relative
           all'attività del version scanning. È un subset di quanto si ottiene
           con l'opzione --packet-trace.

OS DETECTION
       Una delle più famose caratteristiche di Nmap è la possibilità di
       identificare da remoto il sistema operativo di un host attraverso il
       fingerprint dello stack TCP/IP. Nmap invia una serie di pacchetti TCP
       ed UDP all'host remoto ed esamina ogni bit ricevuto in risposta. Dopo
       aver effettuato decine di test come "il TCP ISN sampling", il "TCP
       option support and ordering", il "IP ID Sampling" ed il controllo del
       window size iniziale, Nmap compara i risultati con il suo database
       (nmap-os-db) contenente più di 2.600 fingerprint conosciuti e ne
       visualizza i dettagli se ne trova riscontro. Ogni fingerprint comprende
       una descrizione del sistema operativo ed una classificazione che indica
       il vendor (per esempio Sun), il sistema operativo (per esempio
       Solaris), la versione (per esempio 10) ed il tipo di device (per
       esempio "general purpose", router, switch, game console, ecc). Molti
       fingerprint hanno anche la rappresentazione CPE (Common Platform
       Enumeration), come ad esempio cpe:/o:linux:linux_kernel:2.6.

       Se Nmap non è in grado di indovinare il sistema operativo di una
       macchina e le condizioni sono propizie (ad esempio una porta trovata
       aperta ed una trovata chiusa), Nmap fornirà una URL che potrà essere
       utilizzata per inviare il fingerprint (nel solo caso che si conosca con
       certezza il sistema operativo dell'host in questione). Inviando questi
       fingerprint è possibile contribuire ad ampliare la gamma di sistemi
       operativi conosciuti da Nmap, così da renderlo più accurato per tutti.

       L'OS detection abilita diversi altri test che utilizzano le
       informazioni che sono state ottenute durante questo processo. Un di
       questi è il "TCP Sequence Predictability Classification". Questo test
       misura approssimativamente quanto è difficile stabilire una "forged TCP
       connection" verso l'host remoto. È utile per sfruttare exploit basati
       sul controllo del source-IP (rlogin, filtri firewall, ecc.) o per
       nascondere la sorgente di un attacco. Questo tipo di spoofing viene
       raramente eseguito, ma molte macchine sono ancora vulnerabili ad esso.
       Il valore che indica la difficoltà è basato su campionamenti statistici
       e può variare. Generalmente è preferibile utilizzare la classificazione
       verbale, come «worthy challenge» o «trivial joke», che viene riportata
       solo nel normale output in modalità "verbose" (-v). Quando questa
       modalità è abilitata insieme all'opzione -O, viene anche riportata la
       sequenza di generazione dell'IP ID. La maggior parte delle macchine è
       nella classe «incremental», il che significa che incrementano il campo
       ID dell'header IP per ogni pacchetto inviato. Ciò le rende vulnerabili
       a diversi attacchi avanzati di spoofing ed "information gathering".

       Altre informazioni extra abilitate dall'OS detection riguardano il
       tempo di attività (uptime) dell'obiettivo. Sfruttando l'opzione TCP
       timestamp (RFC 1323[11]) cerca di indovinare quando una macchina ha
       effettuato l'ultimo reboot. Quest'informazione può non essere
       affidabile, in quanto il contatore del timestamp potrebbe non venire
       inizializzato a zero+ oppure andare in overflow ed essere troncato,
       quindi è riportato solo nella modalità "verbose".

       L'OS detection viene trattato nel dettaglio in Chapter 8, Remote OS
       Detection[12].

       OS detection viene attivato e controllato dalle le seguenti opzioni:

       -O (Enable OS detection)
           Abilita l'OS detection, come descritto sopra. In alternativa, è
           possibile utilizzare l'opzione -A per attivare sia l'OS detection,
           tra le altre cose.

       --osscan-limit (Limit OS detection to promising targets)
           L'OS detection è molto più efficace se vengono rilevate almeno una
           porta TCP aperta ed una chiusa. Utilizzando questa opzione Nmap non
           cercherà di effettuare l'OS detection sugli host che non rispondo a
           questo criterio. È così possibile un sensibile risparmio di tempo,
           specialmente se si utilizza anche l'opzione -Pn su molti host. È
           importante unicamente quando l'OS detection è richiesto attraverso
           le opzioni -O o -A.

       --osscan-guess; --fuzzy (Guess OS detection results)
           Quando Nmap non è in grado di rilevare una corrispondenza esatta
           dell'OS, propone come possibilità gli OS più vicini alla
           rilevazione. La corrispondenza però deve essere molto simile perché
           Nmap lo faccia di default. Entrambe queste opzioni (equivalenti)
           fanno si che Nmap proceda con il riconoscimento dell'OS in modo più
           aggressivo. Nmap farà comunque presente quando corrispondenze non
           perfette vengono mostrate e per ognuna ne indicherà il livello di
           approssimazione (in percentuale).

       --max-os-tries(Set the maximum number of OS detection tries against a
       target)
           Quando Nmap esegue un OS detection su di un obiettivo e non riesce
           a trovare una corrispondenza perfetta, solitamente ripete il
           tentativo. Di default, Nmap prova cinque volte, se le condizioni
           sono favorevoli per l'invio del fingerprint, e due volte se invece
           non lo sono. Specificando un valore più piccolo (ad esempio 1)
           nell'opzione --max-os-tries, si aumentano le performance di Nmap a
           discapito di una potenziale identificazione del sistema operativo.
           Per contro, un valore più alto permette più tentativi, se le
           condizioni sono favorevoli. Questo raramente avviene, se non per
           creare migliori fingerprint da integrare nel database di Nmap.

NMAP SCRIPTING ENGINE (NSE)
       L'Nmap Scripting Engine (NSE) è una delle feature più potenti e
       flessibili di Nmap. Permette agli utenti di scrivere (e condividere)
       semplici script (utilizzando il linguaggio di programmazione Lua[13])
       per automatizzare un gran varietà di networking task. Questi script
       vengono eseguito in parallelo con la velocità e l'efficienza che ci si
       aspetta da Nmap. Gli utenti possono fare affidamento sui crescenti e
       diversi set di script distribuiti da Nmap, oppure scriverli loro stessi
       in base alle proprie necessità.

       I task che abbiamo preso in considerazione quando abbiamo creato il
       sistema includono il network discovery, version detection più
       sofisticate, il vulnerability detection. NSE può anche essere usato per
       la vulnerability exploitation.

       Per riflettere i differenti usi e semplificare la scelta di quale
       utilizzare, ogni script contiene un campo associato con una o più
       categorie. Attualmente le categorie definite sono auth, broadcast,
       default, discovery, dos, exploit, external, fuzzer, intrusive, malware,
       safe, version e vuln. Queste sono tutte descritte nella sezione «Script
       Categories[14]».

       Gli script non vengono eseguiti in una sandbox e quindi possono,
       accidentalmente o maliziosamente, danneggiare il sistema su cui vengono
       eseguiti o invadere la propria privacy. Non eseguire mai script di
       terze parti se non si ha la fiducia degli autori o non si ha
       preventivamente controllato personalmente gli script.

       L'Nmap Scripting Engine è descritto nel dettaglio in Chapter 9, Nmap
       Scripting Engine[15] e viene controllato dalle seguenti opzioni:

       -sC
           Esegue uno script scan utilizzando il set di script di default. È
           l'equivalente di --script=default. Alcuni degli script in questa
           categoria vengono considerati intrusivi e potrebbero non essere
           eseguiti su di un obiettivo di rete senza permessi.

       --script <filename>|<category>|<directory>|<expression>[,...]
           Esegue uno script scan utilizzando una lista, separata da virgole,
           di file, categorie di script e directory. Ogni elemento nella lista
           può anche essere un'espressione booleana che descrive un più
           complesso set di script. Gli elementi vengono interpretati prima
           come un'espressione, poi come una categoria e infine come il nome
           di file o di una directory.

           Sono presenti due feature speciali dedicate agli utenti esperti. La
           prima consiste nell'aggiungere come prefisso al nome degli script e
           alle espressioni il carattere + per forzarne l'esecuzione anche
           quando non verrebbe fatta (ad esempio quando il relativo servizio
           non è stato trovato sulla porta dell'host). L'altra feature è
           l'argomento all che può essere utilizzato per specificare tutti gli
           script nel database di Nmap. Usare con cautela questa funzionalità
           dato che NSE contiene script pericolosi come exploit, "brute force
           authentication crackers" e attacchi "denial of service".

           I percorsi dei file e delle directory possono essere sia relativi
           che assoluti. I percorsi assoluti sono diretti, mentre quelli
           relativi vengono ricercati nelle cartelle scripts presenti in ogni
           seguente locazione:

           --datadir

           $NMAPDIR

           ~/.nmap (non usato in Windows)

           <HOME>\AppData\Roaming\nmap (usato solo in Windows)

           la directory contenente l'eseguibile di Nmap

           la directory contenente l'eseguibile di Nmap, seguita da
           ../share/nmap

           NMAPDATADIR

           La directory corrente

           Quando viene specificata una directory, Nmap carica ogni file in
           quella directory che ha come estensione .nse. Tutti gli altri file
           verranno ignorati e la directory non verrà scansionata in modo
           ricorsivo. Quando viene specificato un file, bisogna omettere
           l'estensione .nse, verrà aggiunta automaticamente se necessario.

           Gli script Nmap sono archiviati di default in una subdirectory
           scripts della directory principale di Nmap (vedi Chapter 14,
           Understanding and Customizing Nmap Data Files[16]). Per migliorare
           l'efficienza, gli script vengono indicizzati nel database
           scripts/script.db, che elenca le categorie cui ogni script
           appartiene.

           Quando si usa il nome dagli script come riferimento dal file
           script.db, si può utilizzare come nella shell il carattere speciale
           «*».

           nmap --script "http-*"
               Carica tutti gli script il cui nome inizia con http-, come
               http-auth e http-open-proxy. L'argomento di --script è stato
               messo tra apici per proteggere il carattere speciale
               dall'interpretazione della shell.

           Selezioni più complesse di script possono essere eseguite
           utilizzando gli operatori and, or e not costruendo così espressioni
           booleane. Gli operatori hanno la stessa precedenza che hanno in
           Lua: not è il più alto, seguito dal and e quindi or. Si può
           modificare la precedenza utilizzando le parentesi. Dato che le
           espressioni contengono caratteri di spazio, è necessario
           racchiuderle tra apici (quote).

           nmap --script "not intrusive"
               Carica tutti gli script tranne quelli nella categoria
               intrusive.

           nmap --script "default or safe"
               Questa funzionalità è l'equivalente di --script "default,safe".
               Carica tutti gli script che sono nelle categorie default, safe
               o in entrambe.

           nmap --script "default and safe"
               Carica gli script che sono in entrambe le categorie default e
               safe.

           nmap --script "(default or safe or intrusive) and not http-*"
               Carica gli script che sono nelle categorie default, safe o
               intrusive tranne quelli il cui nome inizia con http-.

       --script-args <n1>=<v1>,<n2>={<n3>=<v3>},<n4>={<v4>,<v5>}
           Permette di fornire argomenti agli script NSE. Gli argomenti sono
           una lista, separati da virgola, di coppie name=value. I nomi e i
           valori possono essere stringhe senza spazi o i caratteri "{", "}",
           "=" e ",". Per includere uno di questi caratteri in una stringa, si
           deve racchiudere la stringa tra apici singoli o doppi. Il carattere
           "\" (backslash) in una stringa tra apici, annulla la funzionalità
           dell'apice. Il backslash viene interpretato in questo modo solo in
           questo caso particolare, negli altri casi viene considerato
           "letteralmente". I valori possono anche essere elenchi racchiusi
           tra parentesi graffe ("{}"), così come in Lua. Un elenco può
           contenere valori, nella forma di semplici stringhe, oppure altre
           coppie di nomi-valori; sono consentiti anche gli elenchi annidati.
           Alcuni script definiscono i loro argomenti con il nome dello
           script, ad esempio xmpp-info.server_name. Si può utilizzare questa
           identificazione per agire solo sullo script specificato, oppure
           utilizzare la versione non identificativa (server_name in questo
           caso) per agire su tutti gli script che utilizzano questo
           argomento. Uno script controllerà prima gli argomenti a lui
           identificati (il nome degli argomenti è specificato nella
           documentazione dello script) prima di accettare un argomento non
           qualificato. Un esempio complesso è --script-args
           'user=foo,pass=",{}=bar",whois={whodb=nofollow+ripe},xmpp-info.server_name=localhost'.
           L'NSE Documentation Portal all'indirizzo https://nmap.org/nsedoc/
           elenca gli argomenti che ogni script accetta.

       --script-args-file <filename>
           Permette di passare gli argomenti agli script NSE tramite un file.
           Ogni argomento sulla riga di comando sostituisce quelli nel file.
           Il percorso del file può essere assoluto o relativo e, in
           quest'ultimo caso, farà riferimento al solito percorso di ricerca
           di Nmap (NMAPDIR, ecc.). Gli argomenti possono essere separati da
           virgola o da un carattere di a-capo, ma devono seguire le stesse
           regole di --script-args, senza però particolari apici dato che non
           vengono elaborati dalla shell.

       --script-help <filename>|<category>|<directory>|<expression>|all[,...]
           Mostra l'help degli scripts. Per ogni script specificato, Nmap
           restituisce il nome, le categorie cui appartiene e la sua
           descrizione. La sintassi è la stessa dell'opzione --script; quindi
           per esempio se si volesse l'help dello script ftp-anon, si dovrà
           eseguire il comando nmap --script-help ftp-anon. Oltre all'help per
           gli script individuali, si potrà anche ottenere l'anteprima di cosa
           lo script eseguirà secondo una specifica, ad esempio nmap
           --script-help default.

       --script-trace
           Quest'opzione è come l'opzione --packet-trace, solo un livello ISO
           più in alto. Se viene specificata quest'opzione, tutte le
           comunicazioni in entrata ed in uscita eseguite da uno script
           vengono mostrate. Queste informazioni includono il protocollo di
           comunicazione, la sorgente, l'obiettivo e i dati trasmessi. Se più
           del 5% di tutti i dati trasmessi non sono stampabili a video,
           allora l'output sarà in esadecimale. Indicando l'opzione
           --packet-trace anche lo script tracing verrà abilitato.

       --script-updatedb
           Quest'opzione aggiorna il database degli script che si trova nel
           file scripts/script.db, il quale viene utilizzato da Nmap per
           determinare gli script e le categorie di default. È necessario
           aggiornare il database solo se vengono aggiunti o rimossi script
           NSE dalla directory di default o se sono state cambiate le
           categorie di qualche script. Quest'opzione viene generalmente
           utilizzata da sola: nmap --script-updatedb.

TIMING AND PERFORMANCE
       Le performance sono sempre state una delle principali priorità durante
       lo sviluppo di Nmap. Una scansione di default (nmap hostname) di un
       host in una rete locale richiede circa un quinto di secondo, poco più
       di un battito di ciglia. Tuttavia esso aumenta quando si sta
       effettuando una scansione di centinaia o migliaia di host. Inoltre
       alcune opzioni di scan (come lo scan UDP e il version detection) o
       alcune configurazioni di firewall (in particolare quelle che limitano
       la frequenza delle risposte, conosciute come "response rating") tendono
       ad aumentare decisamente il tempo di scansione. Anche se Nmap usa
       tecniche di scansione in parallelo e molti altri algoritmi avanzati per
       diminuire il tempo totale impiegato, l'utente ha comunque il controllo
       finale sulle modalità in cui Nmap viene eseguito. Un utente esperto
       userà quindi comandi specifici per ottenere solo le informazioni di cui
       ha bisogno, restando però all'interno della finestra temporale minima.

       Alcune tecniche per migliorare i tempi di scansione sono l'omissione di
       test non rilevanti e l'aggiornamento all'ultima versione di Nmap
       (questo perché spesso gli aggiornamenti includono miglioramenti delle
       performance). Anche ottimizzare i parametri di timing è un'ottima
       strategia per ottenere sostanziali differenze; queste opzioni sono
       elencate di seguito.

       Alcune opzioni accettano il parametro time. Questo indica una quantità
       di tempo in secondi (di default), ma è possibile aggiungere 'ms', 's',
       'm' o 'h' per indicare millisecondi, secondi, minuti oppure ore. Ad
       esempio, per il parametro --host-timeout gli argomenti 900000ms, 900,
       900s e 15m hanno tutti lo stesso effetto.

       --min-hostgroup <numhosts>; --max-hostgroup <numhosts> (Adjust parallel
       scan group sizes)
           Nmap ha l'abilità di effettuare port scan o version scan su più
           host in parallelo. Lo spazio degli indirizzi IP di destinazione
           viene diviso in gruppi e viene scansionato un gruppo per volta. In
           genere gruppi di dimensioni maggiori portano ad una migliore
           efficienza. Il lato negativo di tutto ciò è che i risultati non
           possono essere mostrati all'utente fino a quando l'intero gruppo
           non è stato esplorato completamente. Quindi, se si lancia Nmap
           impostando la dimensione del gruppo a 50, l'utente non vedrà alcun
           risultato fino a quando i primi 50 host non sono stati completati
           (a meno che non si selezioni la modalità verbose).

           Di default, Nmap usa un compromesso per ovviare a questa
           difficoltà. Inizialmente utilizza una dimensione di cinque host in
           modo da mostrare i primi risultati velocemente, dopodiché
           incrementa la dimensione fino ad un massimo di 1024. Il numero
           esatto dipende dalle opzioni che vengono passate. Per ragioni di
           efficienza Nmap usa gruppi di dimensione maggiore per UDP o per
           scansioni di porte TCP di piccole dimensioni.

           Nel caso in cui una dimensione massima del gruppo sia specificata
           con --max-hostgroup, Nmap non oltrepasserà mai questo limite.
           Specificando invece una dimensione minima con --min-hostgroup
           obbligherà Nmap a usare dimensioni almeno equivalenti. Nmap
           potrebbe tuttavia dover usare gruppi più piccoli di quelli indicati
           se non ci dovessero essere abbastanza host di destinazione
           rimanenti per un'interfaccia per raggiungere la minima quota
           specificata. Entrambe le opzioni possono essere impostate per
           mantenere la dimensione del gruppo all'interno di un certo limite,
           anche se questo succede raramente.

           Queste opzioni durante la fase di host discovery di una scansione
           non hanno effetto; ciò include anche il plain ping scan (-sn).
           L'host discovery lavora sempre su grandi gruppi di host per
           aumentare la velocità e l'accuratezza.

           L'utilizzo principale di queste opzioni è quello di specificare una
           dimensione minima maggiore rispetto al default in modo da rendere
           più veloce la scansione globale. Una scelta piuttosto comune è 256
           per una scansione di una rete di classe C. Per una scansione con
           molte porte, eccedere questo numero è improbabile che aiuti molto.
           Per una scansione con poche porte invece, una dimensione di 2048 o
           più può essere d'aiuto.

       --min-parallelism <numprobes>; --max-parallelism <numprobes> (Adjust
       probe parallelization)
           Queste opzioni controllano il numero totale di probe che possono
           uscire dalla macchina sorgente per un host group. Esse sono usate
           per port scanning e host discovery. Di default, Nmap calcola un
           parallelismo ideale in continuo cambiamento, a seconda delle
           performance della rete. Se c'è un elevato numero di pacchetti che
           viene scartato, Nmap rallenta e lavora su un numero minore di probe
           in uscita. Il numero ideale di probe in uscita incrementa poi
           gradualmente fino a quando la rete lo permette. Questa opzione
           limiti minimi o massimi alla variabile. Di default, il parallelismo
           può arrivare ad un minimo di 1 se la rete si dimostra essere poco
           affidabile; può invece aumentare a diverse centinaia per una rete
           in condizioni ottimali.

           L'uso più comune consiste nell'impostare --min-parallelism ad un
           valore maggiore di 1 per accelerare le scansioni di reti o host che
           rispondono in maniera non adeguata. È abbastanza rischioso giocare
           con quest'opzione, in quanto impostandola ad un valore troppo alto
           può influire negativamente sull'accuratezza. Impostandola
           manualmente inoltre riduce l'abilità di Nmap di controllare
           dinamicamente il parallelismo basandosi sulle condizioni della
           rete. Un valore di 10 è abbastanza ragionevole, anche se in genere
           le modifiche a questo parametro vengono usate come ultima risorsa.

           L'opzione --max-parallelism viene impostata a volte sul valore 1
           per impedire a Nmap di inviare più di un probe alla volta verso un
           determinato host. L'opzione --scan-delay (discussa in seguito), è
           un altro modo per ottenere questo risultato.

       --min-rtt-timeout <time>, --max-rtt-timeout <time>,
       --initial-rtt-timeout <time> (Adjust probe timeouts)
           Nmap mantiene un valore di timeout aggiornato per determinare
           quanto ci vorrà per un probe response prima di ritrasmettere il
           probe. Questo viene calcolato basandosi sui tempi di response degli
           ultimi probe inviati. La formula si trova al link «Idle Scan
           Implementation Algorithms»[17]. Se la latenza della rete dovesse
           oscillare troppo questo timeout può crescere fino ad un valore di
           diversi secondi. Inoltre esso è impostato inizialmente ad un valore
           abbastanza alto e potrebbe restare su quel valore per tutto il
           tempo in cui Nmap effettua la scansione su host che non rispondono.

           Specificando limiti di --max-rtt-timeout e di --initial-rtt-timeout
           inferiori ai valori di default è possibile ridurre di molto i tempi
           di scansione. Questo è vero in particolare per scansioni di tipo
           "pingless" (opzione -Pn) e nei confronti di reti particolarmente
           protette. Tuttavia, è bene non esagerare; infatti la scansione può
           addirittura richiedere più tempo del previsto nel caso in cui si
           specifichi un valore talmente basso da resettare il timeout dei
           probe (e forzarne un nuovo invio) mentre la risposta sta ancora
           arrivando.

           Se tutti gli host sono su una rete locale, 100 millisecondi
           (--max-rtt-timeout 100ms)è un valore ragionevolmente aggressivo. Se
           nella scansione è coinvolto qualche routing, sarebbe meglio
           effettuare un ping preliminare dell'host (con l'utility ICMP ping o
           con un generatore di pacchetti come Nping che può penetrare un
           firewall più facilmente), e osservare poi il valore massimo di
           andata/ritorno ("round trip") per un numero di pacchetti non
           inferiore a 10. È quindi consigliato raddoppiare questo valore per
           l'opzione --initial-rtt-timeout e triplicarlo o quadruplicarlo per
           l'opzione --max-rtt-timeout. In genere si preferisce non impostare
           il maximum RTT al di sotto di 100 millisecondi, indipendentemente
           dai tempi di ping. E nemmeno al di sopra di 1000 millisecondi.

           L'opzione --min-rtt-timeout è usata molto raramente; essa può
           essere utile nel caso in cui una rete è talmente poco affidabile
           che anche il default di Nmap risulta essere troppo aggressivo.
           Poiché Nmap riduce il timeout fino al valore minimo quando la rete
           sembra affidabile, questa esigenza di solito non è necessaria e
           dovrebbe essere indicata come bug alla mailing list nmap-dev.

       --max-retries <numtries> (Specify the maximum number of port scan probe
       retransmissions)
           Quando Nmap non riceve risposta ad un port scan probe, potrebbe
           significare che la porte è filtrata. O forse che la risposta o il
           probe stesso si sono persi nella rete. È anche possibile che l'host
           obiettivo abbia attivato dei limiti sul traffico che bloccano la
           risposta. In questi questi, Nmap prova nuovamente a ritrasmettere
           il probe iniziale e, se ritiene che la rete sia poco affidabile,
           prova molte volte prima di passare alla porta successiva.
           Nonostante il vantaggio dell'accuratezza, tutto ciò prolunga i
           tempi di scansione. Quando le performance sono al primo posto, si
           può velocizzare le scansioni limitando il numero di ritrasmissioni
           consentite. Si può addirittura indicare --max-retries 0 per
           disabilitare ogni ritrasmissione, anche se è consigliato solo in
           quelle situazioni in cui la non risposta di alcune porte e alcuni
           host è accettabile (ad esempio sondaggi interni o test).

           Di default (senza nessun template, opzione -T) vengono effettuate
           dieci ritrasmissioni. Se la rete risulta affidabile e gli host
           obiettivo non hanno limitazioni, Nmap solitamente effettua una
           ritrasmissione. Quindi la maggior parte degli obiettivi non viene
           coinvolta abbassando --max-retries ad un valore basso, ad esempio
           tre. Alcuni valori possono velocizzare sensibilmente le scansioni
           di host piuttosto lenti. Di solito vengono perse alcune
           informazioni quando Nmap scansiona le porte velocemente, però è
           sempre meglio che lasciar scadere --host-timeout e perdere tutte le
           informazioni dell'obiettivo.

       --host-timeout <time> (Give up on slow target hosts)
           Alcuni host a volte richiedono un tempo estremamente lungo per
           portare a termine una scansione. Questo può essere dovuto a
           hardware o software poco performante o inaffidabile, a limiti di
           traffico impostati o a firewall troppo restrittivi. La minoranza
           degli host sottoposti a scansione può richiedere la maggior parte
           del tempo di scansione. A volte è preferibile risparmiare sul tempo
           ed evitare questi host fin dal principio. Questo comportamento
           viene forzato dall'opzione --host-timeout seguito dal tempo dopo il
           quale non si vuole più aspettare. Ad esempio si specifica un valore
           di 30m per avere la garanzia che Nmap non sprechi più di mezz'ora
           su di un singolo host. Si noti che Nmap può nel frattempo
           effettuare la scansione su altri host durante quella mezz'ora, per
           cui non si tratta di tempo completamente sprecato. Un host che
           dovesse andare in timeout viene semplicemente saltato. Non vengono
           mostrati l'elenco delle porte, il detection del sistema operativo
           né risultati di version detection per quell'host.

       --scan-delay <time>; --max-scan-delay <time> (Adjust delay between
       probes)
           Quest'opzione obbliga Nmap ad aspettare almeno il tempo indicato
           tra i probe inviati ad un determinato host. Questo risulta
           particolarmente utile nel caso di limitazioni sulla frequenza
           dell'invio ("rate limiting"). Tra gli altri, in particolare le
           macchine Solaris in genere rispondono a scansioni UDP con un solo
           messaggio ICMP al secondo. Qualsiasi altro probe inviato da Nmap
           durante questo intervallo di tempo sarebbe quindi sprecato. Un
           valore di --scan-delay di 1s manterrà Nmap al di sotto di questa
           particolare frequenza di invio di probe. Nmap comunque cercherà di
           capire eventuali limiti sulla frequenza e modificherà i ritardi sui
           probe di conseguenza, tuttavia non è cattiva abitudine specificarlo
           sulla linea di comando quando dovesse essere noto a priori il
           valore ottimale.

           Quando Nmap aumenta lo scan delay in base al rate limiting, la
           scansione rallenta drammaticamente. L'opzione --max-scan-delay
           indica il valore massimo di delay che Nmap può adottare. Un valore
           basso di quest'opzione può velocizzare Nmap, ma ci sono dei rischi:
           settarlo troppo basso può portare a ritrasmissioni inutili e una
           possibile perdita di dati da porte che hanno rate limiting molto
           ridotti.

           Un altro uso dell'opzione--scan-delay è quello in cui si desidera
           evitare sistemi anti-intrusione (IDS/IPS, "intrusion-detection" e
           "intrusion-prevention system"). Questa tecnica viene utilizzata
           nella sezione «A practical example: bypassing default Snort 2.2.0
           rules[18]» per vincere il port scanner detector di default in Snort
           IDS. Molti altri IDS possono essere sconfitti con questo sistema.

       --min-rate <number>; --max-rate <number> (Directly control the scanning
       rate)
           Il timing dinamico di Nmap fa un buon lavoro trovando una velocità
           adeguata a ciò che si sta scansionando. Alle volte, però, può
           succedere di conoscere uno scanning rate appropriato per quella
           determinata rete, oppure bisogna finire una scansione in un tempo
           preciso. O forse si vuole impedire ad Nmap di scansionare troppo
           velocemente. Le opzioni --min-rate e --max-rate sono state create
           proprio per queste situazioni.

           Quando viene definita l'opzione --min-rate Nmap farà del suo meglio
           per inviare i pacchetti non al di sotto del limite di frequenza
           impostato. L'argomento è un numero reale positivo che rappresenta
           la frequenza di invio dei pacchetti in pacchetti/secondo. Per
           esempio, indicando --min-rate 300 significa che Nmap proverà a
           mantenere una frequenza di invio di almeno 300 pacchetti al
           secondo. Quest'opzione non impedisce ad Nmap di aumentare la
           frequenza se le condizioni lo permettono.

           Viceversa, --max-rate forza la frequenza di invio dandogli un
           limite massimo. Utilizzare --max-rate 100, ad esempio, per limitare
           l'invio a 100 pacchetti al secondo su una rete veloce. Usare
           --max-rate 0.1 per una scansione lenta, un pacchetto ogni dieci
           secondi. Entrambe le opzioni --min-rate e --max-rate mantengono la
           frequenza all'interno del range specificato.

           Queste due opzioni sono globali, hanno effetto cioè sull'intera
           scansione, non sugli host individuali. Vanno ad agire sui port scan
           e gli host discovery. Altre feature, come l'OS detection, hanno le
           loro opzioni di timing.

           Ci sono due casi in cui la frequenza potrebbe scendere sotto il
           minimo richiesto. Il primo è impostare la frequenza minima più alta
           di quanto Nmap riesca ad inviare, il che dipende dall'hardware in
           uso. In questo casto Nmap invierà i pacchetti il più velocemente
           possibile, ma bisogna comunque essere consapevoli che ciò potrebbe
           causare un calo dell'affidabilità. Il secondo caso è quando Nmap
           non ha nulla da inviare, ad esempio alla fine di uno scan quando
           gli ultimi probe sono stati inviati ed Nmap sta aspettando una
           risposta o che vadano in time out. È normale che lo scanning rate
           cali alla fine di una scansione o tra hostgroups. La frequenza di
           invio potrebbe inoltre superare temporaneamente il massimo
           prefissato, per far fronte a delay improvvisi, ma nella media
           rimarrà comunque entro i limiti.

           Specificare un rate minimo, è una cosa da fare con attenzione.
           Effettuare una scansione più velocemente di quanto una rete possa
           supportare potrebbe portare a risultati inaffidabili. In alcuni
           casi, una frequenza troppo alta può portare ad un scansione più
           lenta rispetto ad una scansione con un rate più basso. Questo
           perché l'algoritmo adaptive retransmission[19] di Nmap potrebbe
           rilevare una congestione della rete causata da un eccessivo
           scanning rate e aumentare il numero di ritrasmissioni per mantenere
           una certa affidabilità. Quindi anche se i pacchetti verranno
           inviati velocemente, ne verranno comunque inviati di più. Limitare
           il numero massimo ritrasmissioni con l'opzione --max-retries se si
           deve rispettare un tempo massimo per la scansione totale.

       --defeat-rst-ratelimit
           Molti host usano da tempo delle funzionalità di "rate limiting"
           (limitazioni alla frequenza) per ridurre il numero di messaggi di
           errore ICMP che mandano (ad esempio gli errori "port-unreachable").
           Alcuni sistemi hanno iniziato ad applicare le stesse tecniche
           all'invio di pacchetti RST (reset). Queste tecniche possono
           rallentare di molto Nmap poiché esso continuerà a calibrare la
           gestione dei timing per gestire queste limitazioni di frequenza. Si
           può quindi indicare a Nmap di ignorare questi rate limits (per i
           port scan come il SYN scan, che non considerano le porte silenziose
           come aperte) mediante l'opzione --defeat-rst-ratelimit.

           L'utilizzo di quest'opzione può ridurre la precisione di uno scan,
           poiché alcune porte potrebbero restituire uno stato di non-risposta
           perché Nmap non è rimasto in attesa abbastanza a lungo a causa di
           meccanismi di rate-limiting dei pacchetti RST. Con una scansione di
           tipo SYN le porte "mute" (dalle quali non si è ricevuto un RST) in
           questo caso vengono indicate con filtered piuttosto che closed.
           Quest'opzione è utile solo quando si è interessati alle porte
           aperte, e la distinzione tra porte closed e filtered non è di alcun
           interesse rispetto al tempo che richiede.

       --nsock-engine epoll|kqueue|poll|select
           Forza l'utilizzo di un determinato "nsock IO multiplexing engine".
           Solo per il "select(2)-based fallback engine" viene garantita la
           compatibilità con il sistema in uso. Gli engine vengono dichiarati
           dopo il nome del "IO management facility" cui fanno riferimento.
           Gli engine attualmente implementati sono epoll, kqueue, poll e
           select, ma non saranno tutti presenti su tutte le piattaforme.
           Utilizzare nmap -V per sapere quali engine sono supportati.

       -T <paranoid|sneaky|polite|normal|aggressive|insane> (Set a timing
       template)
           Mentre le opzioni mostrate nella precedente sezione sono molto
           utili ed efficaci alcuni potrebbero trovarle troppo complicate da
           usare. Inoltre, la scelta dei valori più appropriati può a volte
           richiedere più tempo della scansione stessa che si sta cercando di
           ottimizzare. Nmap offre quindi un approccio più semplice mediante
           sei "timing templates", ovvero opzioni pre-impostate per regolare
           l'aggressività della scansione. Esse si specificano mediante
           l'opzione -T seguita dal numero del template corrispondente o dal
           suo nome. Essi sono: paranoico (0), furtivo (1), educato (2),
           normale (3), aggressivo (4) e folle (5). I primi due vengono usati
           per evitare i sopracitati sistemi anti-intrusione (IDS). La
           modalità "gentile" rallenta la scansione in modo da usare meno
           banda e risorse sulla macchina bersaglio. La modalità "normale" è
           di default (e pertanto l'opzione -T3 non modifica nulla). La
           modalità "aggressiva" incrementa la velocità assumendo che si è su
           una rete veloce ed affidabile. Infine la modalità "folle" dà per
           scontato che si è su una rete estremamente veloce ed affidabile o
           che si vuole sacrificare l'accuratezza in nome della velocità.

           Questi template consentono all'utente di specificare quanto
           aggressivi si desidera essere, lasciando al tempo stesso a Nmap il
           compito di scegliere i valori più appropriati. I template inoltre
           effettuano piccoli aggiustamenti sui timing per i quali non
           esistono opzioni che ne consentono il controllo. Ad esempio,
           l'opzione -T4 impedisce al ritardo dinamico per una scansione di
           andare al di sotto della soglia dei 10 millisecondi per le porte
           TCP, e l'opzione -T5 limita questo valore a 5 millisecondi. I
           template possono essere usati insieme a controlli più precisi a
           patto che il template venga specificato per primo. Altrimenti i
           valori impostati dal template potrebbero sovrascrivere quelli
           specificati dall'utente. Si raccomanda di usare l'opzione -T4 nel
           caso in cui si desideri effettuare scansioni di reti abbastanza
           recenti e affidabili; inoltre è consigliabile mantenere
           quell'opzione (intesa come inserita all'inizio dei comandi) anche
           qualora si dovessero aggiungere controlli più precisi in modo da
           beneficiare da tutti i piccoli miglioramenti che dovessero
           intervenire.

           Se la propria connessione è a banda larga o di tipo ethernet, si
           raccomanda di usare sempre l'opzione -T4. Alcuni prediligono anche
           l'opzione -T5, nonostante per i più sia troppo aggressiva. Altri a
           volte usano l'opzione -T2 perché credono che sia meno propensa a
           mandare in crash un host o perché si considerano persone educate.
           Spesso essi non si rendono conto di quanto è lenta l'opzione -T
           polite; una scansione di questo tipo può impiegare anche dieci
           volte il tempo richiesto per una scansione di default. Crash di
           host e problemi di banda sono rari con le opzioni di timing di
           default (opzione -T3) e pertanto è l'opzione consigliata a chi deve
           effettuare scansioni senza dare troppo nell'occhio. Omettere una
           scansione di tipo version detection è molto più efficiente del
           giocare con i valori di timing per ridurre i problemi sopracitati.

           Mentre le opzioni -T0 e -T1 potrebbero essere utili per evitare gli
           allarmi di un IDS, esse richiederanno un tempo estremamente lungo
           per portare a termine una scansione di migliaia di host o di porte.
           In una situazione di questo tipo si suggerisce di lavorare sui
           valori esatti di timing richiesti piuttosto che avvalersi delle
           opzioni preimpostate nelle opzioni -T0 e -T1.

           Gli effetti principali dell'opzione T0 sono quello di serializzare
           la scansione in modo da affrontare una sola porta alla volta, e al
           tempo stesso quello di attendere cinque minuti tra l'invio di un
           probe e il successivo. Le opzioni T1 e T2 sono simili ma attendono
           rispettivamente 15 secondi e 0.4 secondi tra un probe e l'altro.
           L'opzione T3 è il comportamento di default di Nmap (che include il
           parallelismo). L'opzione T4 ha lo stesso risultato dell'impostare
           --max-rtt-timeout 1250ms --initial-rtt-timeout 500ms --max-retries
           6 e di impostare il ritardo massimo per una scansione TCP a 10
           millisecondi. Infine l'opzione T5 è equivalente a --max-rtt-timeout
           300ms --min-rtt-timeout 50ms --initial-rtt-timeout 250ms
           --max-retries 2 --host-timeout 15m e ad impostare il massimo
           ritardo TCP (maximum delay) a 5 millisecondi.

BYPASSING E SPOOFING DI FIREWALL E INTRUSION DETECTION SYSTEM (FIREWALL/IDS
       EVASION AND SPOOFING)
       Tanti pionieri dell'epoca di Internet immaginarono una rete globale
       aperta con uno spazio di indirizzi IP universale, che potesse
       consentire connessioni virtuali tra qualsiasi coppia di nodi. Questo
       permette ad ogni host di diventare allo stesso tempo fruitore e
       fornitore di informazioni da e per l'altro. Chiunque poteva accedere
       dal lavoro a tutti i propri sistemi di casa, regolando il termostato o
       aprendo la porta per un visitatore che dovesse arrivare in anticipo.
       Questa visione di connettività universale è stata soffocata da carenze
       nello spazio di indirizzamento e da preoccupazioni legate alla
       sicurezza. Nei primi anni novanta le compagnie iniziarono a sviluppare
       firewall con lo scopo di ridurre la connettività. Enormi reti vennero
       tagliate fuori dall'Internet non filtrato da application proxy, NAT
       (Network Address Translation) e packet filter (filtri di pacchetto). Il
       flusso incontrollato delle informazioni lasciò il posto a regole
       stringenti sui canali di comunicazione approvati e sul contenuto che
       può transitare su di essi.

       Ostruzioni di rete come i firewall possono rendere la stesura della
       topografia di una rete un lavoro fin troppo difficile. E non migliorerà
       mai, perché limitare le differenze che permettono di distinguere tra un
       apparecchio e un altro è spesso lo scopo primario nella loro
       costruzione. Nondimeno, Nmap offre molte caratteristiche che possono
       aiutare a capire tali reti complesse e a verificare che i filtri
       impostati stiano funzionando come previsto. Nmap include anche
       meccanismi per effettuare il bypassing di difese poco robuste o mal
       implementate. Uno dei migliori metodi per capire quant'è sicura la
       propria rete è proprio il cercare di forzarla. Mettetevi nei panni di
       un attaccante, e usate le tecniche spiegate in questa sezione contro le
       vostre reti. Lanciate una scansione "FTP bounce", un "Idle scan", un
       "fragmentation attack", o provate a entrare attraverso uno dei vostri
       proxy.

       In aggiunta alle restrizioni delle attività di rete, le aziende stanno
       sempre più tenendo sotto controllo il traffico con sistemi
       anti-intrusione (IDS). La maggior parte di questi IDS è configurato per
       accorgersi di una scansione di Nmap di default, poiché molto spesso
       l'attacco segue direttamente la scansione. Molti di questi strumenti
       inoltre si sono evoluti in sistemi di prevenzione delle intrusioni
       (IPS, "intrusion prevention systems") che bloccano attivamente tutto il
       traffico che potrebbe essere nocivo. Sfortunatamente per gli
       amministratori di rete e per i produttori di IDS, però, rilevare
       cattive intenzioni analizzando semplicemente i dati contenuti nei
       pacchetti è un problema difficile. Un attaccante con una buona dose di
       pazienza, talento e l'aiuto di alcune opzioni di Nmap può generalmente
       scavalcare un IDS senza esser visto. Allo stesso tempo un
       amministratore ha a che fare con molti falsi positivi dovuti ad
       intenzioni legittime che vengono erroneamente bloccati o per i quali
       scattano allarmi.

       Ogni tanto qualcuno suggerisce che Nmap non dovrebbe fornire opzioni
       per bypassare regole di firewalling o per sgusciare oltre agli IDS.
       Essi asseriscono che queste caratteristiche sono usate più facilmente
       da attaccanti piuttosto che da amministratori attenti alle
       problematiche di sicurezza. Il problema con questo tipo di ragionamento
       è che tali metodi verrebbero comunque usati da attaccanti che
       potrebbero semplicemente usare altri strumenti o modificare Nmap per
       fare ciò che desiderano. E intanto un amministratore si troverebbe a
       non aver strumenti per poter fare il proprio lavoro correttamente.
       Sviluppare solo server FTP moderni e con tutte le patch installate è un
       approccio molto migliore al voler bloccare lo sviluppo e la
       distribuzione di strumenti che usano l'attacco "FTP bounce".

       Non esiste alcuna bacchetta magica (o opzione di Nmap) per riconoscere
       o bypassare un firewall o un sistema anti-intrusione. È un'attività che
       richiede talento ed esperienza. Una guida completa esula dagli intenti
       di questa guida di riferimento, la quale elenca solo le opzioni
       rilevanti e descrive ciò che fanno.

       -f (fragment packets); --mtu (using the specified MTU)
           L'opzione -f obbliga la scansione (anche i ping scan) a usare
           pacchetti IP frammentati. L'idea di base è quella di frammentare
           l'header TCP su più pacchetti, in modo da rendere più difficile per
           un packet filter, per un IDS o per altri fastidiosi strumenti
           simili il compito di capire cosa sta succedendo. Si presti comunque
           la massima attenzione nell'uso di questa opzione! Alcuni programmi
           hanno difficoltà a gestire pacchetti di dimensione troppo piccola.
           Il vecchio tool "Sniffit" andava in segmentation fault non appena
           riceveva il primo frammento. Specificando quest'opzione una volta
           Nmap dividerà i pacchetti in piccoli insiemi di al più 8 byte
           ciascuno, inserendoli dopo l'header IP. In questo modo un header
           TCP di 20 byte verrà diviso in tre pacchetti: due con otto byte
           ciascuno e uno con i rimanenti quattro. E ovviamente ogni frammento
           avrà un header IP. Specificando di nuovo l'opzione -f si useranno
           insiemi di 16 byte (riducendo così il numero di frammenti). In
           alternativa si può indicare lo spiazzamento ("offset") desiderato
           mediante l'opzione --mtu. Non si usi l'opzione -f se si è usato
           --mtu. L'offset dev'essere un multiplo di 8. Nonostante i pacchetti
           frammentati non supereranno i packet filter e i firewall che
           mantengono una coda di tutti i frammenti IP (come ad esempio le
           macchine GNU/Linux che hanno l'opzione CONFIG_IP_ALWAYS_DEFRAG
           impostata nel kernel), alcune reti tuttavia non possono permettersi
           il calo di performance causato da troppi frammenti e pertanto non
           avranno quell'opzione abilitata. Altri ancora non possono abilitare
           quell'opzione perché i frammenti potrebbero prendere direzioni
           differenti una volta all'interno. Alcuni sistemi di origine dei
           dati deframmentano i pacchetti in uscita nel kernel. Linux con il
           modulo ip_conntrack ("connection tracking module") è uno di questi.
           Si raccomanda di effettuare la scansione mentre un packet sniffer
           (come Wireshark) sta girando, in modo da avere la certezza che i
           pacchetti inviati vengano effettivamente frammentati. Se il proprio
           sistema operativo dovesse causare problemi in questo, si usi
           l'opzione --send-eth per bypassare il livello IP ed inviare
           direttamente frame Ethernet sul cavo.

       -D <decoy1>[,<decoy2>][,ME][,...] (Cloak a scan with decoys)
           Quest'opzione invoca una "decoy scan" (ovvero una scansione
           utilizzando esche) che agli occhi dell'host di destinazione
           apparirà come se provenisse dagli host specificati come decoy. In
           questo modo l'IDS della rete bersaglio mostrerà 5-10 port scan
           provenienti da indirizzi IP singoli, e non potrà capire quale IP è
           veramente la sorgente dell'attacco e quale IP è usato solo come
           mascheramento. Nonostante quest'opzione possa essere resa inutile
           mediante il tracciamento del percorso fatto dai router ("router
           path tracing"), tecniche di response-dropping e altri meccanismi
           attivi sono generalmente una tecnica effettiva per nascondere il
           proprio indirizzo IP.

           Gli host decoy vanno separati con una virgola; è inoltre possibile
           usare il parametro ME come uno dei decoy per rappresentare la
           posizione del proprio indirizzo IP. Se si pone il parametro ME
           nella sesta posizione o ancora oltre, alcuni sensori di port scan
           (come l'eccellente "Scanlogd" di Solar Designer) difficilmente
           mostreranno il vostro indirizzo IP. Se non si dovesse usare il
           parametro ME, Nmap metterà il vostro IP in una posizione a caso. Si
           può anche utilizzare RND per generare un numero casuale di
           indirizzi IP non riservati, oppure RND:number per generare number
           indirizzi.

           Si noti che gli host che vengono usati come decoy dovrebbero essere
           attivi o si corre il rischio di creare un "SYN flood" verso il
           proprio obiettivo. Inoltre diventerebbe molto facile capire quale
           host è la causa della scansione, se solo uno è attivo in una rete.
           È consigliabile usare indirizzi IP al posto di nomi, per evitare
           che la rete dei decoy individui i propri tentativi di risoluzione
           dei nomi nei log dei propri DNS.

           I decoy vengono usati sia nel "ping scan" iniziale
           (indipendentemente dal fatto che si usi ICMP, SYN, ACK, ecc.) sia
           durante la fase di port scanning effettiva. Infine i decoy vengono
           usati durante l'OS detection remoto (opzione -O). L'utilizzo dei
           decoy non è valido con scansioni di tipo version detection o
           scansioni di tipo TCP connect. Quando si hanno degli scan delay, il
           ritardo viene applicato ad ogni blocco di probe, non ad ogni
           singolo probe. Dato che i decoy vengono inviati tutti in una volta,
           potrebbero temporaneamente violare i limiti di controllo sulla
           congestione.

           Inutile bisogna ricordare che l'uso di troppi decoy può rallentare
           la propria scansione e potenzialmente renderla meno accurata.
           Inoltre, alcuni ISP ("Internet Service Providers") potrebbero
           filtrare i pacchetti "spoofed" (falsificati), anche se molti non
           operano alcun tipo di azione su questi ultimi.

       -S <IP_Address> (Spoof source address)
           In talune circostanze Nmap potrebbe non essere in grado di
           determinare il proprio indirizzo sorgente (in questi casi Nmap
           avvertirà della problematica). Se così fosse si può usare l'opzione
           -S seguita dall'indirizzo IP dell'interfaccia che si vuole usare
           per inviare pacchetti.

           Un altro possibile uso di quest'opzione potrebbe essere per
           falsificare (spoof) la scansione per far credere al bersaglio che
           qualcun altro li sta prendendo di mira e sta effettuando una
           scansione su di loro. Si immagini solo cosa potrebbe succedere se
           un'azienda si accorgesse di essere preda di port scan da parte dei
           propri concorrenti! L'opzione -e è in genere richiesta per questo
           particolare utilizzo, e si consiglia anche di usare -Pn. Da notare
           che così facendo solitamente non si ricevono i pacchetti di
           risposta, saranno infatti inviati all'indirizzo IP fasullo; Nmap di
           conseguenza produrrà dei report inutili.

       -e <interface> (Use specified interface)
           Indica a Nmap quale interfaccia di rete usare per inviare e
           ricevere pacchetti. Nmap dovrebbe essere in grado di capire
           autonomamente quale usare, ma nel caso non sia possibile vi
           avvertirà.

       --source-port <portnumber>; -g <portnumber> (Spoof source port number)
           Un errore di configurazione sorprendentemente comune è quello di
           fidarsi del traffico di rete basandosi solo sulla porta di origine.
           È facile capire come può succedere: un amministratore configura un
           firewall nuovo fiammante per poi ritrovarsi sommerso dalle
           lamentele degli utenti ingrati le cui applicazioni hanno smesso di
           funzionare. Ad esempio le query DNS possono non funzionare più
           perché le risposte (sotto forma di pacchetti UDP) provenienti da
           server esterni non possono più entrare nella rete. Anche l'FTP è un
           esempio piuttosto comune: nei trasferimenti di dati attivi (opposti
           a quelli di tipo "passive FTP") il server remoto cerca di stabilire
           una connessione diretta con il client per trasferire i file
           richiesti.

           Esistono soluzioni sicure a questi problemi, spesso nella forma di
           proxy a livello di applicazione o moduli del firewall che fanno
           parsing del protocollo. Sfortunatamente ci sono anche soluzioni
           facili ma insicure. Ad esempio, notando che le risposte alle query
           DNS arrivano dalla porta 53 e i transfer FTP "active" provengono
           dalla porta 20, tanti amministratori fanno l'errore di lasciar
           passare il traffico proveniente da queste porte. Essi spesso danno
           per scontato che nessun attaccante potrebbe accorgersi di questi
           buchi di sicurezza e approfittarne. In altri casi un amministratore
           può considerare questa soluzione una misura temporanea fino a
           quando non implementerà una soluzione migliore e più sicura e poi
           si dimentica di farlo.

           Gli amministratori di rete con troppe cose da fare non sono gli
           unici a commettere questi errori. Molti prodotti sono venduti con
           queste regole insicure; anche Microsoft è colpevole. I filtri
           IPSec, parte di Windows 2000 e Windows XP, contengono una regola
           implicita che permette il passaggio di tutto il traffico
           proveniente dalla porta 88 (Kerberos). Un altro caso ben conosciuto
           è quello di Zone Alarm Personal Firewall (fino alla versione
           2.1.25): esso permetteva l'ingresso nel sistema a qualsiasi
           pacchetto UDP che avesse come porta di origine la 53 (DNS) o 67
           (DHCP).

           Nmap offre le opzioni (equivalenti) -g e --source-port per
           sfruttare queste debolezze. Basta fornire un numero di porta e Nmap
           manderà pacchetti da questa porta quando possibile. La maggior
           parte delle scansioni TCP, incluse le scansioni SYN e UDP,
           supportano quest'opzione. Tuttavia Nmap deve usare numeri di porta
           diversi per alcuni test di OS detection perché essi funzionino a
           dovere; anche le richieste DNS, i TCP connect scan, i version
           detection e gli script scanning ignorano l'opzione --source-port
           poiché Nmap si appoggia alle librerie di sistema per gestirle.

       --data <hex string> (Append custom binary data to sent packets)
           Quest'opzione permette di includere valori binari come dati nei
           pacchetti da inviare.  hex string può avere uno dei seguenti
           formati: 0xAABBCCDDEEFF<...>, AABBCCDDEEFF<...> o
           \xAA\xBB\xCC\xDD\xEE\xFF<...>. Alcuni esempi sono --data 0xdeadbeef
           e --data \xCA\xFE\x09. Da notare che se si indica un valore come
           0x00ff nessuna conversione dell'ordine dei byte viene effettuata.
           Fare in modo che l'informazione indicata arrivi al destinatario con
           l'ordine dei byte che si aspetta.

       --data-string <string> (Append custom string to sent packets)
           Quest'opzione permette di inviare una stringa come dati nei
           pacchetti da inviare.  string può contenere qualsiasi stringa. Si
           noti comunque che alcuni caratteri dipendono dal sistema in uso e
           il ricevente potrebbe non ricevere la stessa informazione. Inoltre
           accertarsi di aver racchiuso la string tra apici doppi ("") e di
           marcare con il carattere di escape tutti i caratteri speciali
           interpretati dalla shell. Alcuni esempi: --data-string "Scan
           conducted by Security Ops, extension 7192" oppure --data-string
           "Ph34r my l33t skills". Tenere a mente che nessuno può
           effettivamente vedere i commenti lasciati da quest'opzione, a meno
           che non si stia monitorando attentamente la rete con uno sniffer o
           delle regole IDS personalizzate.

       --data-length <number> (Append random data to sent packets)
           In genere Nmap invia pacchetti nella dimensione più piccola
           possibile, contenenti soltanto l'header. Quindi i pacchetti TCP
           sono in genere di 40 byte e le richieste ICMP echo di 28 byte.
           Alcuni porte UDP e protocolli IP danno un carico dati
           personalizzato di default. Quest'opzione indica a Nmap di
           aggiungere un certo numero di byte casuali a quasi tutti i
           pacchetti che invia e di non usare i valori specifici del
           protocollo (Usare --data-length 0 per nessun valore random e nessun
           valore specifico del protocollo). I pacchetti di OS detection (-O)
           tuttavia non vengono modificati, perché la precisione in essi
           richiede una certa consistenza nell'invio dei probe; in ogni modo
           quasi tutte le opzioni di ping e portscan supportano questa
           modalità. Essa rallenta leggermente le performance ma ne può
           risultare una scansione più accurata.

       --ttl <value> (Set IP time-to-live field)
           Imposta il campo time-to-live (tempo di vita del pacchetto IPv4) al
           valore richiesto.

       --randomize-hosts (Randomize target host order)
           Quest'opzione indica a Nmap di rimescolare l'ordine di scansione di
           ogni gruppo di host (fino a 16384) prima di iniziare la scansione.
           Questo può nascondere le scansioni a vari sistemi di network
           monitoring, specialmente quando è affiancato a opzioni di
           rallentamento ("slow timing"). Se si desidera un random su gruppi
           di dimensione maggiore, è necessario incrementare la direttiva
           PING_GROUP_SZ in nmap.h e ricompilare l'applicativo. Una soluzione
           alternativa potrebbe essere quella di generare una lista degli IP
           sui quali effettuare lo scan mediante un list scan (opzione -sL -n
           -oN filename), randomizzarla con uno script Perl e passare la lista
           a Nmap con l'opzione -iL.

       --spoof-mac <MAC address, prefix, or vendor name> (Spoof MAC address)
           Richiede ad Nmap di usare l'indirizzo hardware (MAC) per tutti i
           frame ethernet raw che invia. Quest'opzione implica --send-eth per
           garantire che Nmap invii di fatto pacchetti a livello ethernet. Il
           MAC può essere specificato in vari formati: nel caso in cui sia
           semplicemente il numero "0", Nmap sceglie un MAC completamente
           random per la sessione. Se la stringa è un numero pari di simboli
           esadecimali (con le coppie separate eventualmente dal simbolo di
           due punti), Nmap userà questo come MAC. Se dovessero essere
           specificate meno di 12 cifre decimali, Nmap riempirà il resto dei 6
           byte con valori casuali. Se l'argomento non è ne uno zero ne una
           stringa esadecimale, Nmap cercherà nel file nmap-mac-prefixes per
           cercare il nome di un produttore contenente la stringa indicata
           (senza distinguere tra maiuscole e minuscole). Se trova una
           corrispondenza, Nmap userà la parte OUI del produttore (il prefisso
           di 3 byte) e riempirà i restanti 6 byte in maniera casuale. Esempi
           validi dell'uso di --spoof-mac sono Apple, 0, 01:02:03:04:05:06,
           deadbeefcafe, 0020F2, e Cisco. Quest'opzione ha effetto solo sui
           pacchetti raw, come nei SYN scan o negli OS detection, non sulle
           feature "connection-oriented", come i version detection o l'NSE.

       --proxies <Comma-separated list of proxy URLs> (Relay TCP connections
       through a chain of proxies)
           Richiede ad Nmap ti stabilire connessioni TCP con l'obiettivo
           attraverso una catena di uno o più proxy HTTP o SOCKS4. I proxy
           possono aiutare a nascondere il sorgente reale di una scansione o
           evadere certe restrizioni dei firewall, ma fanno calare la
           performance della scansione aumentando la latenza. Si potrebbe, di
           conseguenza, dover modificare i timeout di Nmap o altri parametri
           di scansione; in particolar modo, un --max-parallelism più basso
           potrebbe aiutare dato che alcuni proxy non gestiscono diverse
           connessioni contemporanee, come invece fa Nmap di default.

           Quest'opzione riceve una lista di proxy come argomento, espressa
           come URL nel formato proto://host:port. Utilizzare la virgola come
           separatore di URL in una catena. È anche supportata la non
           autenticazione. I protocolli sono HTTP e SOCKS4.

           Attenzione: questa feature è ancora in fase di sviluppo ed ha
           alcune limitazioni. È implementata con la libreria nsock e quindi
           non ha effetto sui ping, i port scanning e la fase di OS detection
           di una scansione. Solo l'NSE e i version scan ne traggono beneficio
           finora, altre funzionalità potrebbero rivelare il proprio vero
           indirizzo. Le connessioni SSL non sono ancora supportate, così come
           la risoluzione DNS proxy-side (gli hostname vengono sempre risolti
           da Nmap).

       --badsum (Send packets with bogus TCP/UDP checksums)
           Richiede ad Nmap di usare un checksum TCP o UDP non valido per i
           pacchetti inviati alla macchina di destinazione. Poiché
           teoricamente tutti gli stack IP degli host finiranno per ignorare
           questi pacchetti, qualunque risposta ricevuta dovrà per forza
           provenire da un firewall o da un Intrusion Detection System (IDS)
           che non si preoccupa di verificare il checksum. Per maggiori
           informazioni su questa tecnica, si consulti
           https://nmap.org/p60-12.txt.

       --adler32 (Use deprecated Adler32 instead of CRC32C for SCTP checksums)
           Richiede ad Nmap di usare l'algoritmo deprecato Adler32 per
           calcolare il checksum SCTP. se --adler32 non viene impostato, viene
           usato CRC-32C (Castagnoli). L'RFC 2960[20] originariamente
           definisce Adler32 come l'algoritmo di checksum per SCTP; L' RFC
           4960[5] successivamente ha ridefinito il checksum SCTP specificando
           l'uso di CRC-32C. Le implementazioni attuali SCTP dovrebbero
           utilizzare CRC-32C, ma allo scopo di suscitare risposta dalle più
           datate, è preferibile usare Adler32.

OUTPUT
       Qualunque tool di sicurezza è utile quanto l'output che esso stesso
       genera. Test e algoritmi complessi sono di scarsa importanza se non
       presentati in modo comprensibile e ben organizzato. Dato il grande
       numero di modi in cui Nmap viene usato dagli utenti e da altro
       software, un singolo formato non potrebbe soddisfare tutti. Per questo
       motivo Nmap offre molti formati, inclusa la modalità interattiva per la
       lettura diretta degli utenti, e il formato XML per rendere l'output
       facilmente interpretabile dal software.

       Inoltre per offrire differenti formati di output, Nmap fornisce opzioni
       per il controllo della verbosità dell'output, come anche dei messaggi
       di debugging. I tipi di output possono essere mandati allo standard
       output o a files, ai quali Nmap può accodare o sovrascrivere il
       contenuto. I files di output possono anche essere usati per
       ripristinare scansioni precedentemente annullate.

       Nmap rende l'output disponibile in cinque formati differenti. Il
       formato predefinito è chiamato interactive output, e viene mandato allo
       standard output (stdout). Poi si ha il normal output, simile
       all'interactive ad eccezione del fatto che mostra meno informazioni di
       runtime e warnings, dal momento che si suppone che dovrà essere
       analizzato dopo il completamento della scansione, piuttosto che
       interattivamente.

       L'XML output è uno dei tipi di output più importanti, dal momento che
       può essere convertito in HTML, interpretato con facilità dai programmi
       (come ad esempio le interfacce grafiche di Nmap) o importato in un
       database.

       I rimanenti due tipi di output sono il semplice grepable output, che
       include la maggior parte delle informazioni su un obiettivo in una
       linea singola, e lo sCRiPt KiDDi3 0utPUt per gli utenti che si
       considerano |<-r4d.

       Mentre l'output interattivo è quello predefinito e non ha opzioni da
       linea di comando associate, gli altri quattro formati usano una
       sintassi comune. Ricevono un argomento, il nome del file nel quale i
       risultati dovranno essere scritti. Possono essere specificati formati
       multipli, ma ogni formato può essere specificato solo una volta. Per
       esempio si potrebbe voler salvare il normal output per le proprie
       revisioni e nel mentre salvare l'XML per l'analisi programmatica. Ciò
       si potrebbe realizzare con le opzioni -oX myscan.xml -oN myscan.nmap.
       Questo capitolo usa per brevità dei nomi semplici come myscan.xml, ma
       sono generalmente consigliati nomi più descrittivi. I nomi scelti sono
       un problema di preferenza personale, anche se è solito usarne di lunghi
       che incorporano la data della scansione e un paio di parole che
       descrivano la scansione, messi in una directory chiamata come l'azienda
       che si sta scansionando.

       Mentre queste opzioni salvano i risultati su files, Nmap mostra anche
       l'output interattivo in standard output come sempre. Per esempio, il
       comando nmap -oX myscan.xml target stampa XML dentro myscan.xml e
       scrive in standard output gli stessi risultati interattivi che avrebbe
       stampato se -oX non fosse stata specificata. Si può cambiare questo
       comportamento passando un trattino ("-") come argomento di un tipo di
       formato. Questo fa si che Nmap disattivi l'output interattivo e stampi
       il risultato nel formato che specificato nello stream dello standard
       output. Così il comando nmap -oX - target manderà in stdout soltanto
       l'output XML. Gli errori gravi possono comunque essere mostrati sullo
       stream di standard error (stderr).

       A differenza di alcuni argomenti di Nmap, lo spazio tra l'opzione di
       log (ad esempio -oX) e il nome del file o il trattino, è obbligatorio.
       Se si omettono le opzioni e si danno argomenti come -oG- o -oXscan.xml,
       una feature di retro-compatibilità causerà la creazione di file di
       output in normal format chiamati rispettivamente G- e Xscan.xml.

       Tutti questi argomenti supportano le conversioni di tipo strftime nel
       nome del file.  %H, %M, %S, %m, %d, %y e %Y sono gli stessi parametri
       che si trovano in strftime.  %T è l'equivalente di %H%M%S, %R è
       l'equivalente di %H%M e %D è l'equivalente di %m%d%y. Un % seguito da
       qualsiasi altro carattere da precedenza a quel carattere (%% mostra il
       simbolo percentuale). Quindi -oX 'scan-%T-%D.xml' lavorerà su di un
       file XML con un nome del tipo scan-144840-121307.xml.

       Nmap offre inoltre l'opzione di controllo della verbosità e la
       possibilità di accodare ai file invece di sovrascriverli. Tutte queste
       opzioni sono descritte di seguito.

       I Formati di Output di Nmap

       -oN <filespec> (normal output)
           Richiede che il normal output venga rediretto al file specificato.
           Come sopra, quest'output diverge leggermente da interactive output.

       -oX <filespec> (XML output)
           Richiede che l'output XML sia rediretto al file specificato. Nmap
           contiene un document type definition (DTD) che permette agli
           interpreti XML di validare l'output XML di Nmap. Sebbene serva
           principalmente per l'uso programmatico, può essere d'aiuto anche
           agli utenti. Il DTD definisce gli elementi convenzionali del
           formato, e spesso enumera gli attributi e i valori che possono
           assumere. L'ultima versione è sempre disponibile al link
           https://svn.nmap.org/nmap/docs/nmap.dtd.

           XML offre un formato stabile e facilmente interpretato dal
           software. Gli interpreti XML liberi (free) sono disponibili per la
           maggior parte dei linguaggi di programmazione, compresi C/C++,
           Perl, Python e Java. Qualcuno ha anche scritto dei bindings per
           gran parte di questi linguaggi per trattare in maniera specifica
           l'output e l'esecuzione di Nmap. Ne sono esempio: Nmap::Scanner[21]
           e Nmap::Parser[22] nel Perl CPAN. In quasi tutti i casi il formato
           preferito per interpretare i risultati di Nmap è stato XML.

           L'output XML fa riferimento ad uno stylesheet XSL che può essere
           usato per formattare il risultato in HTML. La maniera più facile di
           usarlo è semplicemente aprire il file XML in un web browser, come
           Firefox o IE. Di norma questa procedura dovrebbe funzionare solo
           sulla macchina su cui si esegue Nmap (o su una configurata in
           maniera simile) dato che il percorso a nmap.xsl è quello scritto
           nel codice di Nmap. Si vedano le opzioni --webxml o --stylesheet
           per creare un file XML portabile che renderizza come HTML in ogni
           macchina connessa al web.

       -oS <filespec> (ScRipT KIdd|3 oUTpuT)
           Lo script kiddie output è come l'interactive output, ad eccezione
           del post-processing che meglio adatta l'output ai l33t HaXXorZ che
           prima guardavano dall'alto in basso Nmap per la sua troppo corretta
           ortografia e per l'uso proprio delle maiuscole. Per le persone poco
           inclini allo humor, si noti che questa opzione prende in giro gli
           script kiddies, quindi non si critichi per un presunto "averli
           aiutati".

       -oG <filespec> (grepable output)
           Questo formato di output viene descritto per ultimo perché il suo
           uso è deprecato. L'output XML è di gran lunga più potente ed in
           pratica ugualmente utile per gli utenti esperti. XML è uno standard
           per le dozzine di eccellenti parsers che sono disponibili, mentre
           il grepable output è un semplice hack. XML è estensibile al
           supporto di nuove features di Nmap man mano che queste vengono
           rilasciate, mentre spesso vengono omesse queste nuove feature per
           il formato grepable per mancanza di spazio dove aggiungerle.

           Ad ogni modo, il grepable output è ancora discretamente usato. È un
           formato semplice che lista ogni host su una riga e può essere
           facilmente cercato e interpretato dai tool standard di UNIX, come
           grep, awk, cut, sed, diff e Perl. Viene utilizzato per test
           semplici da riga di comando: trovare tutti gli host che hanno la
           porta SSH aperta o che montano Solaris, è questione di un semplice
           grep per identificare gli host e un pipe verso awk o cut per
           visualizzare i campi desiderati.

           Il grepable output contiene commenti (le righe che iniziano con il
           cancelletto (#)) e righe target. Una riga target include una
           combinazione di 6 campi etichettati, separati da tabulazioni e
           terminati da un due punti (:). I campi sono Host, Ports, Protocols,
           Ignored State, OS, Seq Index, IP ID e Status.

           Il più importante tra questi campi è generalmente il campo Ports,
           che da dettagli su ogni porta interessante. È una lista di "port
           entries" separate da una virgola. Ogni "port entry" rappresenta una
           porta interessante e prende la forma di sette sotto-campi separati
           da uno slash (/). Questi sotto-campi sono: Port number, State,
           Protocol, Owner, Service, SunRPC info e Version info.

           Così come nell'output XML, questa pagina di manuale non permette di
           documentare l'intero formato. È disponibile una descrizione più
           dettagliata del formato grepable output nella sezione «Grepable
           Output (-oG)[23]».

       -oA <basename> (Output to all formats)
           In caso di bisogno, si potrebbe specificare -oA basename per
           salvare i risultati dello scan nei formati normal, XML e grepable
           in una sola volta. Questi vengono salvati rispettivamente nei file
           basename.nmap, basename.xml e basename.gnmap. Come la maggior parte
           dei programmi, si può aggiungere un prefisso ai nomi dei file, come
           ad esempio un percorso ad una directory, ~/nmaplogs/foocorp/ su
           UNIX o c:\hacking\sco su Windows.

       Verbosità e opzioni di debugging

       -v (Increase verbosity level), -v<level> (Set verbosity level)
           Aumenta il livello di verbosità, facendo in modo che Nmap stampi
           più informazioni riguardo lo scan in esecuzione. Le porte aperte
           sono mostrate man mano che Nmap le trova e il tempo rimanente
           stimato viene mostrato se Nmap ritiene che lo scan possa durare più
           di qualche minuto. Si può mettere l'opzione due o più volte per
           aumentare ulteriormente il livello di verbosità.

           La maggior parte dei cambiamenti riguarda l'interactive output, e
           alcune cose anche il normal e lo script kiddie output. Gli altri
           tipi di output sono fatti per essere processati dalle macchine,
           quindi Nmap può dare un grosso livello di dettaglio di default,
           senza il problema di poter affaticare un utente umano. In ogni caso
           ci sono delle leggere differenze negli altri modi dove la
           dimensione dell'output può essere sostanzialmente ridotta omettendo
           alcuni dettagli. Per esempio solo in modalità verbosa viene
           stampata una linea di commento nel grepable output che fornisce una
           lista di tutte le porte scansionate, questo perché potrebbe essere
           abbastanza lunga.

       -d (Increase debugging level), -d<level> (Set debugging level)
           Quando anche il verbose mode non fornisce dati a sufficienza, è
           disponibile la modalità debugging, che sommergerà l'utente di
           informazioni! Così come succede per l'opzione verbosity (-v), il
           debugging viene attivato da un'opzione di riga di comando (-d) e il
           livello di debug può essere aumentato ripetendo l'opzione diverse
           volte, ad esempio -dd, o si può settare il debug level dando come
           argomento di -d un numero. Ad esempio, -d9 setta il livello a nove.
           Questo è il livello più alto e produrrà migliaia di linee a meno
           che non si stia facendo uno scan molto semplice con pochi target e
           poche porte.

           L'output di debugging è utile quando si sospetta un bug in Nmap,
           oppure se si rimane confusi su cosa stia facendo Nmap e perché.
           Siccome questa feature è stata pensata principalmente per gli
           sviluppatori, le linee di debug non sono granché autoesplicative.
           Si potrebbe incontrare qualcosa tipo: Timeout vals: srtt: -1
           rttvar: -1 to: 1000000 delta 14987 ==> srtt: 14987 rttvar: 14987
           to: 100000. Se non si capisce una linea, quello che si può fare è
           ignorarla, guardarla nel codice sorgente, o richiedere aiuto alla
           lista di sviluppo (nmap-dev). Alcune linee si spiegano bene da sé,
           ma i messaggi divengono sempre più oscuri man mano che il livello
           di debugging sale.

       --reason (Host and port state reasons)
           Mostra il motivo per cui ad ogni singola porta è stato assegnato
           quello stato e la ragione per cui ogni host è attivo o meno.
           Quest'opzione mostra il tipo di pacchetto che ha determinato lo
           stato di una porta o di un host. Per esempio, un pacchetto RST da
           una porta chiusa o un echo reply da un host attivo. L'informazione
           che Nmap restituisce dipende dal tipo di scansione o di ping. Il
           SYN scan e il SYN ping (-sS e -PS) sono molto dettagliati, mentre
           il TCP connect scan (-sT) è limitato all'implementazione della
           chiamata di sistema connect. Questa feature è automaticamente
           abilitata dall'opzione di debug (-d) e i suoi risultati vengono
           salvati in file log in formato XML anche se quest'opzione non viene
           specificata.

       --stats-every <time> (Print periodic timing stats)
           Periodicamente stampa un messaggio di timing status ogni intervallo
           di time. Il tempo è una specifica del tipo descritto nella sezione
           «Timing and Performance[24]» di questo manuale; quindi per esempio,
           si utilizzerà --stats-every 10s per avere un aggiornamento dello
           stato ogni 10 secondi. Gli aggiornamenti vengono stampati
           sull'interactive output (a schermo) e sull'XML output.

       --packet-trace (Trace packets and data sent and received)
           Fa in modo che Nmap stampi un riassunto di ogni pacchetto mandato o
           ricevuto. Viene usata spesso per il debugging, ma è anche un modo
           valido per gli utenti novizi per capire esattamente cosa sta
           facendo Nmap dietro le quinte. Per evitare che stampi migliaia di
           linee, si dovrebbe specificare una lista limitata di porte da
           controllare, come -p20-30. Se importa soltanto vedere come procede
           il version detection si può usare --version-trace. Se invece si è
           solo interessati allo script tracing, indicare --script-trace. Con
           --packet-trace, si avranno tutti quelli sopra.

       --open (Show only open (or possibly open) ports)
           Può succedere di essere interessati solamente alle porte cui ci si
           può connettere al momento (le open) e non si vuole mischiare i
           risultati con quelle closed, closed o closed|filtered. Si potrebbe
           personalizzare l'output dopo la scansione utilizzando tool come
           grep, awk e Perl, ma è stata aggiunta quest'opzione a causa di
           richieste travolgenti. Indicare --open per vedere solamente gli
           host con almeno una porta open, open|filtered o unfiltered, e
           vedere solamente le porte con questi stati. Questi tre stati
           vengono trattati normalmente, il che significa che open|filtered e
           unfiltered potrebbero essere raggruppate se ce ne dovessero essere
           troppe.

       --iflist (List interfaces and routes)
           Stampa la lista delle interfacce e degli instradamenti di sistema
           rilevati da Nmap. Questo è utile per risolvere i problemi di
           routing o cattive caratterizzazioni delle interfacce (ad esempio
           quando Nmap scambia una connessione PPP per ethernet).

       Altre opzioni di output

       --append-output (Append to rather than clobber output files)
           Quando si specifica un nome di file mediante un parametro di output
           come -oX o -oN, questo file viene sovrascritto di default. Se si
           preferisce mantenere il contenuto del file e aggiungerci i nuovi
           risultati, si deve usare l'opzione --append-output. Tutti i file di
           output specificati in quell'istanza di Nmap verranno usati in
           append mode anziché essere sovrascritti. Quest'opzione non è di
           grande aiuto (e non funziona molto bene) nel caso di output in
           formato XML (-oX), poiché il parsing del file risultante non sarà
           corretto fino a quando non si controllerà il file manualmente.

       --resume <filename> (Resume aborted scan)
           Alcune esecuzioni di Nmap possono richiedere molto tempo -
           dell'ordine di giorni. Tali scansioni non arrivano sempre alla
           fine; alcune restrizioni possono impedire a Nmap di funzionare
           durante le ore del giorno, la rete può diventare irraggiungibile,
           la macchina sulla quale Nmap sta girando può subire un riavvio
           pianificato o improvviso o Nmap stesso può andare in crash.
           L'amministratore che sta usando Nmap può interromperlo per
           qualsiasi ragione, premendo ctrl-C. Ricominciare l'intera scansione
           dall'inizio può diventare fastidioso. Fortunatamente se sono
           rimasti i log in formato "normal" (-oN) o "grepable" (-oG),
           l'utente può richiedere a Nmap di ricominciare la scansione
           dall'host sul quale stava lavorando quando l'esecuzione è stata
           interrotta. Semplicemente basta specificare l'opzione --resume e
           passargli il file di output in formato normal/grepable come
           argomento. Non è permesso nessun altro argomento, poiché Nmap farà
           il parsing del file di output per usare le stesse opzioni
           specificate in precedenza. È quindi sufficiente invocare Nmap come
           nmap --resume logfilename. Nmap aggiungerà i nuovi risultati ai
           file specificati nell'esecuzione precedente. La ripresa di
           un'esecuzione non supporta il formato di output XML poiché sarebbe
           troppo difficile combinare le due esecuzioni in un unico file XML
           valido.

       --stylesheet <path or URL> (Set XSL stylesheet to transform XML output)
           Nmap viene fornito con un foglio di stile XSL chiamato nmap.xsl per
           vedere o tradurre l'output XML in HTML. L'output XML include una
           direttiva xml-stylesheet che punta al file nmap.xml dove è stato
           installato Nmap la prima volta. Processare il file XML con un XSLT
           processor come xsltproc[25] per produrre un file HTML. Aprire
           direttamente l'output XML in un browser non funziona più tanto bene
           in quanto i browser recenti limitano le location da cui può essere
           caricato un foglio di stile. Se si volesse usare un foglio di stile
           diverso, va specificato mediante l'opzione --stylesheet. Il file va
           indicato con il percorso completo o l'URL. Un esempio di
           invocazione con quest'opzione è --stylesheet
           https://nmap.org/svn/docs/nmap.xsl. Questo indica ad un XSLT
           processor di caricare l'ultima versione del foglio di stile da
           Nmap.Org. L'opzione --webxml fa la stessa cosa ma richiede meno
           digitazioni e meno cose da ricordare. Caricando l'XSL da Nmap.Org
           rende più semplice visualizzare i risultati su una macchina che non
           ha Nmap (e quindi il file nmap.xsl) installato. Quindi l'URL è
           spesso una scelta migliore, ma di default viene usato il file dal
           filesystem locale per ragioni di privacy.

       --webxml (Load stylesheet from Nmap.Org)
           Quest'opzione è semplicemente una comodità per l'opzione
           --stylesheet https://nmap.org/svn/docs/nmap.xsl.

       --no-stylesheet (Omit XSL stylesheet declaration from XML)
           Quest'opzione va specificata quando non si vuole che Nmap associ un
           qualsiasi foglio di stile XSL al proprio output XML. La direttiva
           xml-stylesheet viene omessa.

OPZIONI MISCELLANEE
       Questa sezione descrive alcune opzioni importanti (e altre non così
       importanti) che non hanno trovato posto in altre sezioni.

       -6 (Enable IPv6 scanning)
           Nmap offre supporto IPv6 per le sue funzioni più comuni. Le
           funzioni ping scanning, port scanning, rivelazione di versione e
           l'NSE supportano tutti IPv6. La sintassi dei comandi è la stessa di
           sempre, ad eccezione dell'aggiunta dell'opzione -6. Ovviamente si
           dovrà utilizzare la sintassi IPv6 se si vuole specificare un
           indirizzo anziché un hostname. Un indirizzo sarà qualcosa del tipo
           3ffe:7501:4819:2000:210:f3ff:fe03:14d0, ne consegue che è
           raccomandato l'uso degli hostname. L'output ha il solito aspetto,
           l'unica differenza è l'indirizzo IPv6 sulla linea delle
           "interesting ports".

           Mentre IPv6 non ha esattamente preso il sopravvento nel mondo,
           trova un uso più significativo in alcuni Paesi (tipicamente
           Asiatici) e supporto nella maggior parte dei moderni sistemi
           operativi. Per usare Nmap con l'IPv6, sia l'obiettivo che la
           sorgente dello scan devono essere configurate per IPv6. Se il
           proprio l'ISP (come la maggior parte) non alloca indirizzi IPv6,
           c'è una vasta disponibilità di tunnel broker gratuiti e funzionano
           bene con Nmap. Uno dei migliori è fornito da
           http://www.tunnelbroker.net/. Altri tunnel broker si possono
           trovare su Wikipedia[26]. Un altro approccio free comune sono i
           tunnel 6to4.

           Su Windows, gli scan IPv6 raw-socket sono supportati solo su
           dispositivi ethernet (non tunnel) e solo da Windows Vista in poi.
           Utilizzare l'opzione --unprivileged nelle altre situazioni.

       -A (Aggressive scan options)
           Quest'opzione abilita altre opzioni addizionali avanzate ed
           aggressive. Al momento questa opzione attiva l'OS detection (-O),
           il version scanning (-sV), lo script scanning (-sC) e il traceroute
           (--traceroute). Ulteriori caratteristiche verranno aggiunte in
           futuro. Il punto è attivare un completo set di opzioni di scan
           senza che ci sia il bisogno di ricordarsi una lunga serie di flag.
           In ogni modo, dato che lo script scanning con il set di default è
           considerato intrusivo, si dovrebbe utilizzare -A contro le reti
           senza averne avuto autorizzazione. Quest'opzione attiva solo delle
           modalità di funzionamento, ma non le opzioni di timing (come -T4),
           né quelle di verbosity (-v) che si potrebbero comunque volere. Le
           opzione che richiedono privilegi speciali (ad esempio i permessi di
           root), come l'OS detection e il traceroute, saranno abilitate solo
           se si questi permessi sono attivi.

       --datadir <nomedirectory>(Specify custom Nmap data file location)
           Nmap ottiene alcuni dati speciali in runtime dai files chiamati
           nmap-service-probes, nmap-services, nmap-protocols, nmap-rpc,
           nmap-mac-prefixes ed nmap-os-fingerprints. Se la location di uno
           questi file viene specificata(usando l'opzione --servicedb o
           l'opzione --versiondbNmap), questa location viene utilizzata per
           tutti quanti. Altrimenti, Nmap cerca i file nella directory
           specificata con l'opzione --datadir (qualora specificata).
           Qualunque file non trovato in questa locazione, verrà cercato nella
           directory specificata nella variabile d'ambiente NMAPDIR. Segue poi
           ~/.nmap per le vere e proprie UID (valido solo per i sistemi POSIX)
           o, su Windows, <HOME>\AppData\Roaming\nmap (dove <HOME> è la home
           directory dell'utente, tipo C:\Users\user). Seguono poi la
           directory dell'eseguibile di Nmap e le sue subdirectory
           ../usr/share/nmap. Infine vengono utilizzate le locazioni
           precompilate come /usr/local/share/nmap o /usr/share/nmap.

       --servicedb <services file> (Specify custom services file)
           Chiede ad Nmap di utilizzare specifici file "services" invece che
           il file nmap-services che viene fornito con Nmap. Inoltre
           quest'opzione attiva l'opzione -F che esegue una scansione veloce.
           Vedere la descrizione di --datadir per avere più informazioni sui
           data files di Nmap.

       --versiondb <service probes file> (Specify custom service probes file)
           Chiede ad Nmap di utilizzare specifici file "service probes" invece
           che il file nmap-service-probes che viene fornito con Nmap. Vedere
           la descrizione di --datadir per avere più informazioni sui data
           files di Nmap.

       --send-eth  (Use raw ethernet sending)
           Chiede a Nmap di mandare pacchetti al livello ethernet (data link)
           piuttosto che al livello più alto IP (network). Di default, Nmap
           sceglie quello che è generalmente migliore per la piattaforma in
           cui sta venendo eseguito. I raw sockets (livello IP) solitamente
           sono i più efficienti per le macchine UNIX, mentre invece sono
           richieste trame ethernet per funzionare con Windows dal momento che
           Microsoft ha disabilitato il supporto per i raw socket. Nmap usa
           invece continua a usare i pacchetti raw sulle UNIX non ostante si
           specifichi questa opzione quando non c'è alternativa (ad esempio se
           si ha una connessione non ethernet)

       --send-ip (Send at raw IP level)
           Chiede a Nmap di mandare pacchetti via raw socket IP, piuttosto che
           mandare trame al livello inferiore, ethernet. È l'opzione
           complementare di --send-eth discussa precedentemente.

       --privileged (Assume that the user is fully privileged)
           Dice semplicemente a Nmap di assumere che l'utente abbia privilegi
           sufficienti per effettuare trasmissioni sui raw socket, fare packet
           sniffing, e operazioni simili che di norma hanno bisogno dei
           privilegi di root sui sistemi UNIX. Di default Nmap termina
           l'esecuzione se si tentano di usare certe operazioni e geteuid non
           è zero.  --privileged è utile con delle funzionalità del kernel
           Linux e altri sistemi operativi che possono essere configurati per
           permettere ad utenti non privilegiati di fare degli scan con i raw
           socket. Bisogna assicurarsi di posizionare questa opzione prima di
           qualunque flag che invochi funzionalità privilegiate (SYN scan, OS
           detection, ecc.). La variabile d'ambiente NMAP_PRIVILEGED può
           comunque essere settata e rappresenta un'equivalente alternativa
           all'opzione --privileged.

       --unprivileged (Assume that the user lacks raw socket privileges)
           quest'opzione è l'opposta di --privilegerd. Dice ad Nmap di
           trattare l'utente come se non avesse i permessi necessari per i raw
           socket e lo sniffing. Può tornare utile in fase di test, debugging
           o quando le funzionalità di raw network del sistema operativo hanno
           qualche problema. La variabile d'ambiente NMAP_PRIVILEGED può
           comunque essere settata e rappresenta un'equivalente alternativa
           all'opzione --unprivileged.

       --release-memory (Release memory before quitting)
           Quest'opzione è utile solo per la risoluzione di problemi di
           perdita di memoria (memory-leak debugging). Obbliga infatti ad Nmap
           a liberare la memoria allocata appena prima di uscire così da
           individuare più facilmente le effettive perdite di memoria. Di
           solito Nmap salta questo passaggio come fa il sistema operativo in
           ogni caso al momento della chiusura del processo.

       -V; --version (Print version number)
           Stampa a video il numero di versione di Nmap ed esce.

       -h; --help (Print help summary page)
           Stampa a video una breve schermata di aiuto con le opzioni più
           comuni. Eseguire Nmap senza argomenti fa la stessa cosa.

INTERAZIONE IN RUNTIME
       Durante l'esecuzione di Nmap qualsiasi tasto venga premuto viene
       registrato. Questo permette di interagire con il programma senza
       doverlo interrompere e farlo ripartire. Alcuni tasti speciali possono
       cambiare opzioni, mentre altri stampano un messaggio di stato sulla
       scansione in corso. La convenzione è che le lettere minuscole aumentano
       la quantità di messaggi stampati, mentre le lettere maiuscole la
       diminuiscono. È inoltre possibile premere '?' per avere un aiuto.

       v / V
           Aumenta / diminuisce la quantità di informazioni

       d / D
           Aumenta / diminuisce il livello di debug

       p / P
           Attiva / disattiva il tracing dei pacchetti

       ?
           Stampa una schermata di aiuto per le interazioni in tempo reale

       Qualsiasi altro tasto
           Stampa un messaggio di stato come il seguente:

                               Stats: 0:00:07 elapsed; 20 hosts completed (1 up), 1 undergoing
                               Service Scan
                               Service scan Timing: About 33.33% done; ETC: 20:57 (0:00:12
                               remaining)

ESEMPI
       Ecco alcuni esempi di uso di Nmap, dal più semplice e routinario al più
       complesso ed esoterico. Saranno usati alcuni indirizzi IP e hostname
       reali per rendere le cose più concrete. Si dovranno solo sostituire nei
       posti giusti gli indirizzi e gli hostname della propria rete.
       Nonostante molti siano convinti che il port scanning delle reti altrui
       non è o non dovrebbe essere illegale, alcuni amministratori di rete
       potrebbero non apprezzare uno scanning non richiesto delle loro reti e
       potrebbero lamentarsi. Ottenere prima un permesso è l'approccio
       migliore.

       Per motivi di test, è concesso il permesso di effettuare uno scan verso
       scanme.nmap.org. Questo permesso include esclusivamente lo scan
       attraverso Nmap e non il test di exploits o attacchi denial of service.
       Per preservare al banda, è meglio non attivare più di una dozzina di
       scan verso questo host al giorno. Qualora si abusasse di questo
       servizio, questo verrà disattivato e Nmap riporterà il seguente errore:
       Failed to resolve given hostname/IP: scanme.nmap.org. Questi permessi
       si applichino agli host scanme2.nmap.org, scanme3.nmap.org e così via,
       finché ne esisteranno.

       nmap -v scanme.nmap.org

       Questa opzione esegue uno scan su tutte le porte TCP riservate sulla
       macchina scanme.nmap.org. L'opzione -v attiva la modalità verbose.

       nmap -sS -O scanme.nmap.org/24

       Lancia un SYN scan invisibile verso ciascuna macchina che risulta
       accesa tra le 256 nell'intera rete di classe C in cui risiede Scanme.
       Inoltre tenta di determinare il sistema operativo installato su ogni
       host trovato. Questo richiede i privilegi di root a causa della
       funzioni SYN scan e OS detection.

       nmap -sV -p 22,53,110,143,4564 198.116.0-255.1-127

       Lancia una enumerazione di hosts e uno scan TCP alla prima metà di
       ognuna delle 255 sottoreti di 8 bit all'interno dello spazio di
       indirizzamento della classe B 198.116. Quest'operazione controlla se
       tali sistemi stanno eseguendo i servizi SSH, DNS, POP3 o IMAP sulle
       loro porte standard, o altro sulla porta 4564. Qualora qualche porta di
       queste venga trovata aperta, verrà utilizzato il version detection per
       determinare quale applicazione stia effettivamente ascoltando su quella
       porta.

       nmap -v -iR 100000 -Pn -p 80

       Chiede a Nmap di scegliere 100.000 hosts casuali ed effettuare su
       questi uno scan per ricercare dei web servers (porta 80).
       L'enumerazione degli host è disabilitata con l'opzione -Pn dal momento
       che verificare se un host è attivo è uno spreco quando si sta
       analizzando soltanto una porta per ogni hosts.

       nmap -Pn -p80 -oX logs/pb-port80scan.xml -oG logs/pb-port80scan.gnmap
       216.163.128.20/20

       Questo scansiona 4096 indirizzi IP in cerca di webservers (ma senza
       effettuare ping) e salva l'output sia in formato XML che in formato
       "greppabile".

NMAP BOOK
       Dato che questa guida di riferimento mostra nel dettaglio tutte le
       opzioni di Nmap, non può dimostrare in maniera completa come utilizzare
       queste feature per risolvere velocemente applicazioni reali. È per
       questo che è stato pubblicato Nmap Network Scanning: The Official Nmap
       Project Guide to Network Discovery and Security Scanning[27]. Gli
       argomenti trattati sono sovvertire i firewall e gli IDS, ottimizzare le
       performance di Nmap e l'automazione di comuni processi di rete con
       l'Nmap Scripting Engine. Vengono forniti suggerimenti ed istruzioni per
       operazioni comuni con Nmap come fare un inventario della rete,
       penetration testing, trovare rogue access point wireless e
       l'annullamento di possibili worm. Esempi e diagrammi mostrano l'attuale
       sistema di comunicazione via cavo. Più della metà del libro è
       disponibile gratuitamente online. Per maggiori informazioni
       https://nmap.org/book.

BUGS
       Al pari del suo autore (e di questa traduzione, NdT), Nmap non è
       perfetto. Ma puoi fare qualcosa per aiutare a renderlo migliore
       mandando delle segnalazioni di bug o addirittura scrivendo delle patch.
       Se Nmap non si dovesse comportare come ti aspetteresti, prova prima
       l'ultima versione disponibile su https://nmap.org/. Se il problema
       persiste effettua qualche ricerca per determinare se il problema è
       stato già scoperto e segnalato. Prova a cercare sulla nostra pagina di
       ricerca https://insecure.org/search.html o su Google il messaggio di
       errore o ancora a sfogliare l'archivio Nmap-dev all'indirizzo
       https://seclists.org/. Leggi inoltre tutta questa pagina di manuale. Se
       nulla di questo riguarda il tuo caso, manda un bug report a
       <dev@nmap.org>. Accertati di includere ogni cosa che sei riuscito a
       sapere sul problema, la versione di Nmap che hai installato e su quale
       sistema operativo la stai usando. Segnalazioni di problemi ed eventuali
       domande sull'uso di Nmap inviate a <dev@nmap.org> hanno più probabilità
       di avere risposta di quelle inviate a Fyodor direttamente. Se ti
       registri alla lista di nmap-dev prima di inviare il messaggio,
       quest'ultimo non verrà moderato e quindi arriverà più velocemente.
       Iscriviti su https://nmap.org/mailman/listinfo/dev.

       Le patch che risolvono i bug sono molto meglio di una segnalazione. Le
       istruzioni di base per creare delle patch sono disponibili su
       https://svn.nmap.org/nmap/HACKING. Le patch potranno essere inviate a
       nmap-dev (raccomandato) oppure direttamente a Fyodor.

AUTORE
       Gordon «Fyodor» Lyon <fyodor@nmap.org> (http://www.insecure.org)

       Parte 1/2 e revisione: Lorenzo G.  <lorenzo.grespan@gmail.com>

       Parte 2/2: Simone Scarduzio <scarduzio@gmail.com>

       Aggiornamento e revisione 04/2015: Andrea Pizzarotti
       <andrew3686@gmail.com>

       Centinaia di persone hanno dato validi contributi a Nmap nel corso
       degli anni. Questi sono elencati dettagliatamente nel file di CHANGELOG
       che è distribuito assieme a Nmap ed è anche disponibile su
       https://nmap.org/changelog.html.

NOTE LEGALI
   Copyright e Licenze di Nmap
       Nmap Security Scanner è (C) 1996-2015 Insecure.Com LLC. Nmap è inoltre
       un marchio registrato di Insecure.Com LLC. Questo programma è free
       software, è liberamente redistribuibile e/o modificabile in accordo con
       i termini della GNU General Public License come pubblicata dalla Free
       Software Foundation; Versione 2 («GPL») MA SOLO CON TUTTE LE
       PRECISAZIONI ED ECCEZIONI QUI DESCRITTE. Questo garantisce il diritto
       di utilizzare, modificare e redistribuire questo software entro certe
       condizioni. Se si desidera incorporare la tecnologia Nmap in software
       proprietari, potremmo essere disponibili a vendere licenze alternative
       (contattare <sales@insecure.com>). Molti produttori di security scanner
       usano già le tecnologie di Nmap come per esempio "host discovery",
       "port scanning", "OS detection", "version detection" e l'Nmap Scripting
       Engine.

       Si noti che la licenza GPL implica importanti vincoli sui «progetti
       derivati», sebbene essa non fornisca una precisa definizione di questi.
       Allo scopo di evitare malintesi, interpretiamo questo termine nel modo
       più ampio che la legge sul copyright permetta. Ad esempio, consideriamo
       un'applicazione come progetto derivato inteso ai fini di questa licenza
       se presenta una delle seguenti caratteristiche ottenute con software o
       contenuti coperti da questa licenza (d'ora in poi definiti «Covered
       Software»):

       •   Integra codice sorgente di «Covered Software»

       •   Legge o include data file protetti da copyright, quali nmap-os-db o
           nmap-service-probes di Nmap.

       •   È progettato specificatamente per eseguire «Covered Software» e ne
           utilizza i risultati (al contrario delle tipiche applicazioni shell
           o eseguibili da menù che eseguono qualsiasi cosa venga detto loro).

       •   Integra/include/aggrega «Covered Software» in un eseguibile di
           installazione proprietario, come ad esempio quelli prodotti da
           InstallShield. Includere Nmap con altro software in forma compressa
           o di archiviazione, non rientra in questi casi, fornire appropriati
           software open-source di decompressione o di de-archiviazione è
           ampiamente disponibile senza nessun ricarico. Ai fini di questa
           licenza, viene considerato programma di installazione ciò che
           include «Covered Software», anche se in realtà recupera una copia
           di «Covered Software» da un'altra fonte in fase di installazione
           (come, ad esempio, scaricandola da Internet).

       •   È collegato (staticamente o dinamicamente) a una libreria che
           presenta una delle caratteristiche sopracitate.

       •   Esegue un programma di aiuto, un modulo o uno script che presenta
           una delle caratteristiche sopracitate.

       Questa lista non è esclusiva, ma è concepita per chiarificare la nostra
       interpretazione di progetto derivato con alcuni esempi comuni. Altre
       persone potrebbero interpretare la licenza GPL in modo diverso, quindi
       dobbiamo considerare questo come un'eccezione speciale alla GPL che
       applicheremo a «Covered Software». Le opere che soddisfano una
       qualsiasi di queste condizioni, devono essere conformi a tutti i
       termini di questa licenza, in particolar modo i requisiti della Sezione
       3 della licenza GPL di fornire il codice sorgente e permettere la
       libera ridistribuzione del lavoro nel suo complesso. Come altra
       eccezione ai termini della GPL, Insecure.Com LLC garantisce il permesso
       di collegare il codice di questo programma con qualunque versione della
       libreria OpenSSL che è distribuita sotto una licenza identica a quella
       che si trova nel file docs/licenses/OpenSSL.txt e di redistribuire
       combinazioni collegate che includono entrambi.

       Ogni redistribuzione di «Covered Software», inclusa ogni eventuale
       opera derivata, deve sottostare e portare avanti tutti i termini di
       questa licenza, incluso sottostare a tutte le regole e restrizioni
       della GPL. Ad esempio, deve essere fornito il codice sorgente di un
       intero progetto ed autorizzata la sua libera e gratuita distribuzione.
       Tutti i riferimenti alla GPL con «questa Licenza», sono da considerarsi
       come inclusioni dei termini e delle condizioni nel testo di questa
       stessa licenza.

       Dato che questa licenza impone eccezioni speciali alla GPL, "Covered
       Work" non è cumulabile (neanche con parte di un più ampio lavoro) con
       il semplice software GPL. I termini, le condizioni e le eccezioni di
       questa licenza devono altresì essere inclusi. Questa licenza è
       incompatibile con qualsiasi altra licenza open-source. In alcuni casi
       potremmo porre sotto diversa licenza parti di Nmap o concedere permessi
       speciali di utilizzo in altro software open-source. Per qualsiasi
       informazioni contattare <fyodor@nmap.org>. Allo stesso modo, non
       incorporiamo software incompatibile al principio di open-source in
       «Covered Software» senza uno speciale permesso dai titolari del
       copyright.

       Se avete domande a proposito delle limitazioni imposte all'uso di Nmap
       in altri progetti, saremo felici di aiutarvi. Come detto poc'anzi,
       offriamo anche licenze alternative per l'integrazione di Nmap in
       applicazioni o dispositivi proprietari. Questi contratti sono stati
       venduti a molti rivenditori di software e generalmente includono una
       licenza di durata illimitata, supporto tecnico prioritario e
       aggiornamenti, come anche l'aiuto con la contribuzione allo sviluppo
       della tecnologia Nmap. Per ulteriori informazioni contattare
       <sales@insecure.com>.

       Se si riceve questo file con accordo di licenza scritto, o un contratto
       per «Covered Software» che afferma termini diversi da quelli appena
       descritti, allora si può scegliere di utilizzare e ridistribuire
       «Covered Software» sotto quei termini anziché quelli qui riportati.

   Creative Commons License per questa Guida di Nmap
       Questa Nmap Reference Guide è protetta da copyright (C) 2005–2012
       Insecure.Com LLC. È con ciò coperta dalla versione 3.0 della Creative
       Commons Attribution License. Questo permette la ridistribuzione e la
       modifica dell'opera come si ritenga opportuno, a patto di far
       riferimento alla copia originale. In alternativa, si può scegliere di
       trattare questo documento come rientrante sotto la stessa licenza di
       Nmap stesso (discussa in precedenza).

   Disponibilità del Codice Sorgente e Contribuzioni della Comunità
       Il codice sorgente di questo software viene fornito perché crediamo che
       gli utenti abbiano il diritto di sapere esattamente cosa questo
       programma potrà fare prima di eseguirlo. Questo permette inoltre di
       scoprire falle di sicurezza.

       Il codice sorgente permette anche di rendere Nmap portabile a nuove
       architetture, correggere i bug e aggiungere nuove funzioni. Si è molto
       incoraggiati a mandare le proprie modifiche ad <dev@nmap.org> per
       possibili inclusioni nella distribuzione principale. Mandando le
       modifiche a Fyodor o altri sviluppatori della mailing list di
       Insecure.Org, si assume che si sta offrendo all' Nmap Project
       (Insecure.Com LLC) il diritto illimitato, non-esclusivo di riutilizzo,
       modifica e re-licenziamento del codice. Nmap sarà sempre disponibile
       sotto open-source, ma questo è di vitale importanza perché
       l'impossibilità di re-licenziare il codice ha causato problemi
       devastanti ad altri progetti open-source (come KDE e NASM).
       Occasionalmente noi re-licenziamo il codice per terze parti come detto
       sopra. Se si vuole specificare una condizione di licenza speciale delle
       proprie contribuzioni, è sufficiente dirlo nel momento dell'invio.

   Nessuna Garanzia
       Questo programma è distribuito nella speranza che possa essere utile,
       ma SENZA NESSUNA GARANZIA; senza garanzia di RIVENDIBILITÀ né di
       APPLICABILITÀ PER SCOPI PARTICOLARI. Fare riferimento alla GNU General
       Public License per ulteriori dettagli, al sito
       http://www.gnu.org/licenses/gpl-2.0.html oppure nel file COPYING
       incluso nel pacchetto di Nmap.

       Si noti anche che Nmap è stato occasionalmente noto per far andare in
       crash applicazioni mal scritte, gli stack TCP/IP ed anche alcuni
       sistemi operativi. Anche se si tratta di casi estremamente rari, è
       importante da tenere a mente.  Nmap non dovrebbe mai essere lanciato
       contro sistemi "mission critical" a meno che non si sia preparati ad
       affrontare un downtime. Confermiamo che Nmap può far andare in crash
       alcuni sistemi e reti e disconosciamo ogni responsabilità di danni o
       problemi che Nmap possa causare.

   Uso Inappropriato
       Dato il possibile rischio di crash e che ad alcuni black hats piace
       usare Nmap come ricognizione prima di attaccare un sistema, ci sono
       amministratori a cui non fa piacere che si eseguano scan sul proprio
       sistema e potrebbero lamentarsi. È quindi consigliabile richiedere il
       permesso prima di fare anche un leggero scan di una rete.

       Nmap non dovrebbe mai essere installato con privilegi speciali (ad
       esempio suid root). Questo potrebbe creare problemi di vulnerabilità
       che altri utenti del sistema (o attaccanti) potrebbero utilizzare.

   Software di Terze Parti
       Questo prodotto include software sviluppato da Apache Software
       Foundation[28]. Una versione modificata di Libpcap portable packet
       capture library[29] è distribuita assieme a Nmap. La versione per
       Windows di Nmap utilizza invece un derivato di Libpcap, WinPcap
       library[30]. Il supporto per le regular espressions è garantito dalla
       libreria PCRE library[31], che è software open-source, scritta da
       Philip Hazel. Alcune funzioni di raw networking usano la libreria
       Libdnet[32], che è stata scritta da Dug Song. Con Nmap ne è distribuita
       una versione modificata. Nmap può opzionalmente collegarsi con
       l'OpenSSL cryptography toolkit[33] per supportare il riconoscimento
       della versione di SSL. L'Nmap Scripting Engine utilizza una versione
       implementata di Lua programming language[34]. La Liblinear linear
       classification library[35] viene utilizzata per le nostre tecniche di
       apprendimento automatico dell'OS version su IPv6 (vedi la sezione «IPv6
       matching[36]»). Tutto il software di terze parti descritto in questo
       paragrafo è liberamente ridistribuibile sotto licenza stile BSD.

   United States Export Control
       Nmap utilizza la crittografia solo quando compilato con il supporto
       opzionale ad OpenSSL ed a lui collegato. Quando compilato senza il
       supporto ad OpenSSL, Insecure.Com LLC ritiene che Nmap non sia soggetto
       ai controlli sull'export U.S.  Export Administration Regulations
       (EAR)[37]. Come tale, non esiste ECCN (numero di classificazione di
       controllo delle esportazioni) applicabile e l'esportazione non richiede
       licenze speciali, permessi o altre autorizzazioni governative.

       Quando compilato col supporto ad OpenSSL o distribuito come codice
       sorgente, Insecure.Com LLC crede che Nmap rientri sotto U.S. ECCN
       5D002[38] («Information Security Software»). Distribuiamo Nmap secondo
       l'eccezione TSU per il software di crittografia disponibile
       pubblicamente definito in EAR 740.13(e)[39].

       La presente traduzione ha il solo scopo di aiutare nella comprensione
       del testo originale «Nmap Reference Guide», non ne costituisce copia
       sostitutiva e nemmeno licenza alternativa di «Covered Software». Per
       qualsiasi informazione o chiarimento e per la versione più aggiornata,
       fare riferimento al testo originale disponibile al link
       https://nmap.org/book/man.html.

NOTE
        1. RFC 1122
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc1122.txt

        2. RFC 792
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc792.txt

        3. RFC 950
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc950.txt

        4. UDP
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc768.txt

        5. SCTP
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc4960.txt

        6. RFC del protocollo TCP
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc793.txt

        7. TCP Idle Scan (-sI)
           https://nmap.org/book/idlescan.html

        8. RFC 959
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc959.txt

        9. Well Known Port List:
                       nmap-services
           https://nmap.org/book/nmap-services.html

       10. Chapter 7, Service and Application Version Detection
           https://nmap.org/book/vscan.html

       11. RFC 1323
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc1323.txt

       12. Chapter 8, Remote OS Detection
           https://nmap.org/book/osdetect.html

       13. linguaggio di programmazione Lua
           http://lua.org/

       14. Script Categories
           https://nmap.org/book/nse-usage.html#nse-categories

       15. Chapter 9, Nmap Scripting Engine
           https://nmap.org/book/nse.html

       16. Chapter 14, Understanding and Customizing Nmap Data Files
           https://nmap.org/book/data-files.html

       17. “Idle
                       Scan Implementation Algorithms”
           https://nmap.org/book/scan-methods.html#port-scanning-algorithms

       18. A practical example: bypassing default Snort 2.2.0 rules
           https://nmap.org/book/firewalls.html#defeating-ids-snort-portscan

       19. adaptive retransmission
           https://nmap.org/book/scan-methods.html#scan-methods-adaptive-retransmission

       20. RFC 2960
           http://www.rfc-editor.org/rfc/rfc2960.txt

       21. Nmap::Scanner
           http://sourceforge.net/projects/nmap-scanner/

       22. Nmap::Parser
           http://nmapparser.wordpress.com/

       23. Grepable Output (-oG)
           https://nmap.org/book/output-formats-grepable-output.html

       24. Timing and Performance
           https://nmap.org/book/man-performance.html

       25. xsltproc
           http://xmlsoft.org/XSLT/

       26. su Wikipedia
           http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_IPv6_tunnel_brokers

       27. Nmap
                 Network Scanning: The Official Nmap Project Guide to Network
           Discovery
                 and Security Scanning
           https://nmap.org/book/

       28. Apache Software Foundation
           http://www.apache.org

       29. Libpcap portable packet capture library
           http://www.tcpdump.org

       30. WinPcap library
           http://www.winpcap.org

       31. PCRE library
           http://www.pcre.org

       32. Libdnet
           http://libdnet.sourceforge.net

       33. OpenSSL cryptography toolkit
           http://www.openssl.org

       34. Lua programming language
           http://www.lua.org/

       35. Liblinear linear classification library
           http://www.csie.ntu.edu.tw/~cjlin/liblinear/

       36. IPv6 matching
           https://nmap.org/book/osdetect-guess.html#osdetect-guess-ipv6

       37. Export Administration Regulations (EAR)
           http://www.access.gpo.gov/bis/ear/ear_data.html

       38. 5D002
           http://www.access.gpo.gov/bis/ear/pdf/ccl5-pt2.pdf

       39. EAR 740.13(e)
           http://www.access.gpo.gov/bis/ear/pdf/740.pdf

[FIXME: source]                   31/08/2022                           NMAP(1)

Generated by dwww version 1.15 on Mon Jul 1 05:36:40 CEST 2024.